venerdì, gennaio 24, 2014

Riina parla e sospetta di Provenzano: "Perché fa il carabiniere?", "Lui ha i soldi"

Le intercettazioni depositate agli atti del processo sulla trattativa Stato-mafia continuano a rivelare i punti di vista del "Capo dei capi" confidati al boss della Sacra corona unita Alberto Lorusso. Accuse a Provenzano, il racconto della strage Chinnici. E sull'attentato all'Addaura contro Falcone: "Immaginò che poteva essere gente col cervello"
Si vanta di essere stato il solo a trattare "cose e persone importanti", mentre sospetta di Bernardo Provenzano, lo storico capomafia che insieme a lui fu al vertice della cupola di Cosa nostra durante gli anni di piombo. Le intercettazioni di Totò Riina in carceredepositate ieri agli atti del processo sulla trattativa Stato-mafia, che hanno svelato il rischio di un attentato per il pm Nino Di Matteo, continuano a rivelare sorprese fatte di ammissioni di colpa e di sospetti, anche per un sodale "fedelissimo" come era lo stesso Provenzano, che secondo Riina potrebbe essere manovrato. 
"PROVENZANO CARABINIERE"
"Questo Binnu Provenzano chi è che gli dice di non fare niente? Qualcuno ci deve essere che glielo dice. La cosa... quindi tu collabori con questa gente... A fare il carabiniere pure... e non dici... a rispondergli giusto, regolarmente, e dirgli: perché devo fare questo? Qual è il motivo?".

È sempre il boss Totò Riina a dirlo, parlando con con il compagno di passeggiate in carcere Alberto Lorusso, mentre viene ascoltato dalle microspie degli inquirenti. Il capomafia sospetta anche di Provenzano, che lo avrebbe sostituito al vertice di Cosa nostra dopo il suo arresto, il 15 gennaio 1993. "Ai tempi miei, di Totò Riina... 'u zù Totò Riina... solo... trattava cose e persone importanti. Però... è inutile questo trio... di uomini... non ce n'è che a trovare le idee di un cristianu... che si mettono a disposizione per fare i carabinieri".




Ed è sempre Provenzano al centro della conversazione Riina-Lorusso videointercettata il 19 agosto nel carcere di Opera. "Quello è un bambino che adesso si è ammalato... però Binnu... non capisco... come lo hanno fottuto... disgraziati... Lui i piccioli (soldi) ce li ha. Tanto è vero - sostiene Riina - che la moglie ce li ha conservati... ce li ha messi a gazzane (in blocchi)". Riina sostiene di avere avvertito Provenzano: "Però io ce l'avevo detto... Binnu... usciamone... e lui mi ha detto: per ora sono messo, che so... ci sono cristiani... che ti ha detto? Perfetto! eh... Binnu... mischino, mi è dispiaciuto, era una persona, un grande uomo ed un signore... era serio". 


"SOLO IO TRATTAVO COSE IMPORTANTI"

"Erano i tempi di Binnu... I tempi del piccolo Binnu sono finiti. Ai miei tempi, di Totò Riina... Solo u zù Riina trattava cose e persone importanti. Però è inutile questo trio... Di uomini... Non ce n'è che a trovare le idee di un cristianu che si mettono a disposizione per fare i carabinieri".

Questo disse Riina il 19 agosto al boss Lorusso. "Ammazzare... tutti ad ammazzare, vigliacchi che sono. Perché poi che succedeva, li cercavamo e gli sparavamo.... ed andavamo a finire nei palazzi... zu... zu.. Ma che cosa fai? E saliva e scendeva... figlio di puttana". Così il boss Totò Riina racconta al capomafia pugliese Alberto Lorusso l'uccisione di Rocco Chinnici nel 1983 a Palermo.

"L'altro giorno c'era Caponnetto - dice qualche minuto più tardi Riina - che si dava pugni in testa... pugni in testa si dava. È finito tutto, è finito tutto...". "C'è chi è... il culo ve lo fa - prosegue - minchia però lo ammettono, l'hanno ammesso che ... sono tutti morti... ce ne andiamo, che cosa è successo? Un  povero di montagna, un poveraccio contadino, un contadinotto del paesotto. Un poco di pazienza, dobbiamo combattere, ci dovete combattere. Il rospo ve lo dovete ingoiare, il rospo, vi dovete ingoiare il rospo prima".

L'ATTENTATO ALL'ADDAURA
"Anche il per fatto dell'Addaura, l'Addaura... quando gli hanno messo la bomba... poi a lui...
tre anni prima, quattro anni prima... figlio di puttana, lui ha detto...se lo è immaginato che poteva essere gente...politici... gente che... sono gente con il cervello... ". Parola di Totò Riina che parla sempre con Lorusso del fallito attentato contro il giudice Giovanni Falcone nella villa sulla costa di Palermo

Nessun commento: