giovedì, gennaio 30, 2014

Nicola Cipolla: lettera aperta a Eugenio Scalfari

Nicola Cipolla
Nel suo rituale articolo domenicale su Repubblica, che io leggo con grande interesse, è apparsa  un’affermazione sbagliata a proposito della legge cosiddetta “truffa” (che voleva garantire, 60 anni fa,  al quadripartito DC-PSDI-PLI-PRI, attraverso un premio del 15%, una maggioranza sufficiente a modificare la Costituzione). Il Ministro Scelba affermava  che la Costituzione repubblicana era una “trappola” tesa e realizzata, dico io, prima da Stalin, con il riconoscimento del governo Badoglio come belligerante e subito dopo da Togliatti che realizzava l’ingresso delle forze antifasciste del CLN nel governo Badoglio al triplice scopo di sostenere la guerra partigiana al nord, di garantire, dopo la Liberazione, un referendum su monarchia e repubblica ed eleggere, naturalmente a suffragio proporzionale, senza sbarramenti e apparentamenti,   la Costituente che ha approvato la Costituzione che ancora ci governa.

Lei dice: “si votava in collegi uninominali gli stessi con i quali nel 1948 la DC aveva incassato il 48% dei voti e la maggioranza assoluta dei seggi”. In realtà sia la Costituente sia le elezioni del 18 aprile sia le elezioni del 7 giugno 1953, quelle della legge “truffa”, erano state tenute con una legge proporzionale. Data l’enormità, ritenevo che a sua iniziativa l’errore  sarebbe stato  corretto nelle successive edizioni di Repubblica. 
La prego comunque di farlo anche perché in questo momento è in corso un dibattito politico sulla legge elettorale in senso maggioritario che tende ad escludere, per dichiarazione dei protagonisti (Renzi e Berlusconi), la presenza di forze intermedie, come quelle che lei ha nominato, del Partito Repubblicano, del Partito d’Azione di Parri e di Corbino che ebbero un ruolo decisivo nelle vicende politiche e costituzionali della I Repubblica.
Con l’occasione, poiché tutta la polemica si basa sulla governabilità, vorrei ricordare che l’unico  paese d’Europa che non  ha avuto e non ha problemi di governabilità è proprio  la Germania che ha un sistema elettorale rigidamente proporzionale. Questo sistema garantisce la presenza di partiti programmatici,  come i Verdi e Die Linke, che esercitano con la loro attività e iniziativa una forte pressione sia sul Partito Cristiano sia sul Partito Socialista. Le ricordo anche che a livello del Burdesrat il senato federale tedesco, la Merkel aveva perduto la maggioranza  perché in molti länder, prima amministrati tradizionalmente da democristiani, erano risultate vittoriose alleanze tra Partito Socialista, Verdi e Partito Socialcomunista Linke sorto dalla fusione tra gli ex comunisti della DDR e   la sinistra socialdemocratica di Lafontaine. I risultati delle ultime elezioni, che hanno registrato il successo della Merkel (che ha sottratto voti al suo alleato nella precedente legislatura, il Partito Liberale), permetterebbero la costituzione, sia pure per pochi voti, di una maggioranza tra socialdemocratici, Linke e Verdi sostitutiva dell’attuale accordo tra Merkel e socialisti senza ricorrere a nuove elezioni.
Resto in attesa di una sua precisazione che sarà molto utile per fare chiarezza nella discussione in corso. 
Palermo 28 gennaio 2014
Nicola Cipolla

Presidente del CEPES

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