sabato, agosto 03, 2013

La Cgil di Palermo: "Il S. Paolo Palace Hotel deve restare un'azienda produttiva"

Il San Paolo Palace Hotel di Palermo
Palermo 2 agosto 2013 - «Sulla  vicenda del San Paolo Palace hotel è bene  che si attivi il tavolo già chiesto dai sindacati di categoria per un confronto con l’Agenzia nazionale per i beni confiscati, il Comune di Palermo e anche l’università, per fare il punto.   È una  situazione delicata - dichiara il segretario della Cgil di Palermo Maurizio Calà – Siamo davanti alla confisca di un grosso gruppo  aziendale ed è  importante esaminare insieme la strada da adottare. Si  tratta di pensare a un progetto pilota  per  continuare a rendere produttiva un’azienda di grandi dimensioni, rimasta attiva dopo il sequestro, ed evitare che torni in mano alla  mafia. Non si può né correre il rischio di fare morire la struttura né che con la vendita a privati i beni tornino nelle mani degli antichi proprietari».

   La Cgil chiede di conoscere i progetti in campo  per il San Paolo Palace, a partire da quello proposto dall’Ateneo palermitano. «Anche la proposta dell’università di un campus può essere interessante perché  si rilancia il ruolo del San Paolo come  struttura alberghiera con  una  maggiore capacità ricettiva  rivolta a un pubblico di studenti.  È  comunque un esperimento interessante nelle mani di un soggetto pubblico - dice Maurizio Calà -   Chiediamo continuità produttiva per la struttura e anche continuità occupazionale.  Per tre mesi in inverno al San Paolo ci sarà un fermo per opere straordinarie di manutenzione. È opportuno capire quindi cosa fare per indirizzare gli interventi per la futura ricollocazione». La Filcams Cgil e la Fillea Cgil hanno raccolto anche le preoccupazione dei 9 dipendenti della società edile proprietaria della struttura alberghiera, che fa parte del gruppo da tempo in amministrazione giudiziaria

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