lunedì, agosto 19, 2013

Dove stai andando Ficuzza?

La palazzina reale di Ficuzza nella piazza col. Russo
di GIOVANNI GIARDINA
Non ho mai perso la speranza di vedere realizzare un grande sogno per Ficuzza: il Borgo dove Natura e Cultura si sposino e diventino l’esempio vivente che anche noi siamo capaci di fare ciò che altrove rappresenta uno stile di vita normale! Purtroppo in questo inizio di estate mi sto ricredendo e, anzi ne sono sicuro, il sogno rimarrà sogno o peggio svanirà. Altro che darsi da fare per sviluppare iniziative che si coniughino perfettamente con il contesto naturale e si armonizzino con il valore che “altrove e per altri” Ficuzza detiene! Sempre più spesso turisti, tantissimi, si sfogano dicendo che il paesaggio e le bellezze naturali sono grandiosi, unici, potenzialmente vergini, ma il degrado è palpabile ed offensivo per il posto.
Che dire! I primi tempi, speranzoso che le cose potessero cambiare, cercavo, aggrappandomi agli specchi, di difendere le Istituzioni e i cittadini, inventandomi mille motivazioni che cercavo di far passare come ritardi, problemi vari, emergenze altrove. Ma poi mi vergognavo per le bugie. Oggi non ci riesco più, anche perché mi rendo conto che è facile scaricare le colpe o trovare giustificazioni altrove. Si è incuneata dentro di me la consapevolezza che l’aspetto di un posto è lo specchio del comportamento di chi ci vive e di chi lo frequenta, di chi lo amministra e di chi lo gestisce. Rifiuti sparsi ovunque, cassonetti colmi e puzzolenti, strade sporche, spazi come discariche, decine di cani abbandonati, mucche che pascolano indisturbate in piazza rappresentano grossi problemi ma certamente sono risolvibili. Infatti, anche se in modo episodico, in opportune circostanze la borgata per “ magia amministrativa” si sveglia linda e vestita a festa.    
E’ intollerabile, invece,  che si consideri Ficuzza una sorta di giardino all’aperto per esprimere, a compiacimento o no, solo le performance  meno opportune. Ultimamente si assiste ripetutamente a quelle  gastronomiche condotte da  pochi, sempre gli stessi che, incuranti del pensiero altrui e del giudizio esterno, usano indebitamente il posto prendendo in ostaggio la tranquillità del paese. Ficuzza non merita questo! Ficuzza, e tutti lo sanno, è candidata per ben altro. Vani sarebbero gli sforzi dell’Ente Gestore della Riserva di far convergere qui  un turismo sano e rispettoso, interessato alle bellezze naturalistiche, storico – architettoniche, archeologiche. Ma perché questo si formalizzi e diventi una vera opportunità “costante e duratura” si ha necessità dell’aiuto dei residenti, vere e uniche sentinelle del bene che i nostri avi ci hanno lasciato, attraverso il fattivo miglioramento della vivibilità del posto, primo biglietto di visita, educando i fruitori al rispetto del nostro tesoro e vigilando affinché le norme diventino stile di vita per tutti.   
Quando riusciremo a creare tutto questo, chiunque avrà la consapevolezza di averci “guadagnato” tantissimo. Operatori turistici, ristoratori, piccoli artigiani, guide, gestori del turismo scolastico, chiunque abbia puntato a crearsi un lavoro, rendendo di fatto un servizio pubblico, tutti vedranno aumentare il loro reddito. Altresì, non tutti sono disponibili a monetizzare tutto; molti sentono più soddisfazione se il bene che ricevono stimoli piaceri interiori. Forse la parte più bella della nostra vita è proprio questa, sentirsi felici di vivere in un posto qualitativamente soddisfacente. Ma la sinergia è a portata di mano, basta volerla. Noi lo vogliamo? Un progetto comune che si incammini su questa strada diventa la sana guida per chi deve sostenerci e gestire il territorio.
Giovanni Giardina


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