giovedì, agosto 29, 2013

Il Passator Scortese. L'Emiro del Qatar e i Miracoli corleonesi!

L'Emiro del Qatar
Storie estive  di supericchi dell’emiro del Quatarro  Sheikh Tamim bin Hamad al-Thanuzzu, dello Sheikkho , Sergignu Von (Di) Gregoriu! e di Fra Giovanni detto frate Sasizza, che raccolse i “caddozzi uno per uno e la piazzo in quel posto agli ex sperti corleonesi.
Siccome a volte ritornano iniziamo con un ritornello:
“Qunatu si bello a cavallo a lu cammello Co’ microfono a tracolla o’ turbante e o’ naghile’
 La notte bianca settembrina sarà offerta alla Città dal principe del Qatarro. I nostri eroi hanno chiesto a sua altezza irreale di finanziare il montaggio del tempietto di epoca indefinita pervenuto al comune chissà da dove, e trafugato (secondo le malelingue) dall’acropoli di Entella. Così, mentre gli USA spostano navi e missili Tomawach (è scritto male ma fa il botto lo stesso) per attaccare la Siria e i paese del golfo amici di Al Quaeda (Arabia Saudita, Quatar ed Emirati Arabi) e nella base di Diego Garcia (Oceano indiano)  è scattato il Def Con One (massimo allarme) in attesa dell’attacco, a Corleone (Sicilia – Italy) i musulmani autentici brindano con alcoolici e  organizzano le feste in attesa dei bombardamenti alleati.
Meno male che nel cuore del Mediterraneo c’è chi accoglie emiri e organizza festini. Non è la prima volta. Ci sarebbero da accogliere i migranti ma… conunque, come soleva dire un famoso avvocato, ricordiamo la storia. Ben altri si sono alleati ‘Avis-aria con il professore Criscione, uno che voleva salvare la città con ricotta, arance e sanguinaccio. Storie passate da non dimenticare.

Un  avo - amico dell’Emiro del Quatarro arrivò qualche anno fa  a bordo di una Mercedes CLK e relativa super gnocca (escort), fece tappa  in un noto albergo locale sprizzando moneta da tutti i pori, si chiamava  Abdul Kalil Di Gregorio.
 Il Benefattore elesse sua residenza in contrada Noce, dove si trova La moschea o cattedrale nel deserto, detta “Caseificio”.  La costruzione dell’’impianto, costato quasi 30 milioni di euro  ed  inaugurato 5 volte,  fu iniziata nel 1983 (quando nel corleonese c’erano 17 mila vacche da latte e meno fessacchiotti) dalla società SPRONE, e dopo 30 anni è ancora lì, senza aver mai prodotto una sola caciotta. Oggi i ladri hanno rubato i fili di rame e qualcuno ha sottratto pure le autobotti che avrebbero dovuto trasportare il latte.
Abdul Kalil Di Gregorio la nominò sua residenza per partecipare alla gara per l’aggiudicazione del caseificio, vi partecipò e da solo vinse la gara,  poi sparì così come era comparso. Invano gli amministratori del tempo, sindaco era Abdul Kalil Niculò Niculò, lo cercarono da contrada Noce sino in Puglia poiché, avendo appunto vinto la gara, Sergignu aveva diritto a prendere possesso dell’impianto. Non lo trovavano in nessuno dei domicili conosciuti. Lo Sceicco Di Gregorio sparì durante l’inaugurazione della Palestra Comunale di contrada Punzonotto. Missing in Action.  Mentre le forze dell’ordine avevano nel frattempo acquisito il curriculum  ( fedina penale) del galantuomo.
            Sergignu, ad un consigliere comunale che affermava che per aprire il caseificio ci sarebbero volute almeno 3000 mucche da latte, disse la storica frase “No Problem! Le compreremo”,  non specificando con quali soldi. Poi sparì come “Vanni Marinescu”, in slang corleonese (Spiriu comu Vanni Marinu).
            Mistero! Poi, un giorno  il giallo dell’arabo fu chiarito dalla Guardia di Finanza, che lo trovò, grazie alla rete interforze, in una delle carceri del Bel Paese, dove era stato condotto  dopo l’arresto per “truffa” .
            Chissà dov’è ora lo Sheikkho Sergignu Von (Di) Gregoriu? che vantava origini corleonesi e voleva aiutare i giovani corleonesi.
 E Fra Giovanni? Il frate miracoloso che pubblicava e firmava  appelli per restaurare la chiesa di Borgo Schirò?  Missing in action anche lui!
            Corleone Sbinturata! Ebbe a dire un sindaco degli anni ‘50 e forse non si sbagliava. Da paese di mafia  e di gente sperta e divenuto un paese di ex-sperti, di antimafia confusa e siamo diventati un  borgo di fessi. Il passo è stato breve Ma inesorabile.
Il figlio dell’’Emiro del Katarro ha promesso di sponsorizzare un evento dell’estate corleonese. La notte bianca Magari!....Speriamo non sparisca anche Lui. Un musulmano che mangia pasticcini a base di sugna (grasso di maiale) e beve vino non lo avevamo mai visto.
             Il Ramadan è terminato il 9 agosto, è vero, ma aspettiamo i petrodollari  del riccone arabo ed abbiamo, da poveri cristiani imperfetti, poca fede, non crediamo nella quaresima figurarsi nel Ramadan. Se riapparirà l’emiro durante la notte bianca festeggeremo anche noi.
Intanto ci domandiamo e aspettiamo:
-       che il tempietto romano ritorni e sia rimontato nel luogo dove fu rinvenuto dal nobile ricercatore corleonese.
-       Che si trovino  subito 3.000 vacche sacre per produrre il latte necessario all’apertura del caseificio di contrada Noce.
-       Che sia pubblicato il cursus honoris (lauree incluse)  del sindaco.
-       Che siano pubblicati i curricula (diplomi, lauree, etc.) di tutti gli  amministratori presenti e di quelli e-sperti dimissionari. 
-       Che sia resa pubblica la residenza di fra Giovanni sparito come  Sergignu Di Gregorio   e che lo stesso rendiconti “ai corleonesi”  ex-sperti e sperti quanti euro ha raccolto per la Chiesetta di Borgo Shirò. E dov’è il gruzzolo?
            A settembre conosceremo gli eventi della notte bianca che pagherà l’emiro e tutto il resto.  Ci sarà da divertirsi. Speriamo sia vero tutto o   scopriremo  di essere finalmente un ex paese di mafia e di “gente sperta”  o di essere diventati  un paese di “Chiantasardi”, che credono esista l’albero delle sarde e che basta piantarne una per terra per poi raccoglierle dai rami. Come dire coglioni!!!
            La bella stagione  volge al termine, con i primi temporali nubi sempre più nere si addensano sul  monte Busambra  e sull’amministrazione. La Montagna è luogo  da sempre ombroso, pare infatti  che, in arabo, il prefisso bus o bis stia per “due volte” o “ricco” per cui Bus-Ambara (Busambra) potrebbe significare due volte ombra come Bis-Agna (Bisagna) dovrebbe essere un luogo ricco di agnelli e buoni pascoli, così come i pasticcini (Bis-cotti) a base di sugna (grasso di maiale)  che i musulmani veri  non mangiano, come non bevono vino ed alcolici .                                                                                                                                        
 Ma perché scervellarsi? Si potrebbe chiedere la traduzione all’amico Akkatarrato prima che qualcuno ci apostrofi come paese di  “Bis-chianta sardi”………luogo ricco di creduloni ingenui o finti tali ………….comunque……..di Coglioni
  ………….Scusate  Il passator scortese

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