lunedì, ottobre 04, 2010

BENI CONFISCATI. Nascerà a Roma l’osservatorio nazionale della Cgil, che sarà guidato da Vincenzo Liarda, il sindacalista minacciato per il feudo Verbumcaudo

L'intervento di Vincenzo Liarda a Polizzi
Dino Paternostro, nuovo responsabile del Dipartimento “Sicurezza e Legalità” della Camera del lavoro di Palermo: «I risultati saranno presentati in un convegno nazionale, che la Cgil terrà a Palermo, dove avanzeremo proposte per mettere fine allo scandalo dei troppi beni confiscati non assegnati». La Cgil costituirà a Roma un Osservatorio nazionale sui beni confiscati alla mafia e a fine anno terrà a Palermo un convegno per presentare la ricerca ed avanzare proposte per una più efficace utilizzazione di terreni, fabbricati ed aziende strappate alla criminalità. La notizia è stata data dal segretario generale della Camera del lavoro di Palermo, Maurizio Calà, al direttivo del sindacato, che si è svolto lo scorso 24 settembre al cinema Cristallo di Polizzi Generosa, il paese delle Madonie al centro di una dura vertenza per l’assegnazione del feudo di Verbumcaudo, confiscato a Michele Greco, il “papa” di Cosa Nostra. Insieme a Calà, erano presenti Marcello Tocco, responsabile nazionale dell’Ufficio Legalità e Sicurezza, Mariella Maggio, segretaria generale della Cgil Sicilia, Salvatore Tripi, segretario generale della Flai-Cgil Sicilia, e tutti i componenti del direttivo, per manifestare la solidarietà del sindacato a Vincenzo Liarda, il dirigente della Cgil nel comprensorio delle Madonie, più volte bersaglio di minacce mafiose. L’osservatorio, che fa parte di un progetto nazionale, nasce col compito di effettuare uno screening di tutti i terreni confiscati alla mafia, per indicare il modo per liberarli da eventuali ipoteche, per restituirli ad un uso sociale, come prevede la legge, e renderli produttivi. Il progetto sarà seguito in prima persona dallo stesso Liarda, presente all’incontro. Anche il segretario della Cgil nazionale, Guglielmo Epifani, è già intervenuto presso l’Agenzia nazionale per i beni confiscati per chiedere che si trovi una soluzione per restituire ai cittadini il feudo Verbumcaudo, sui cui grava un’ipoteca da parte delle banche. «La vertenza affinché i cittadini delle Madonie si riapproprino di Verbumcaudo ormai è una vertenza nazionale - ha detto Calà, aprendo i lavori del direttivo -. Abbiamo chiesto alle banche di fare un passo indietro. E, contemporaneamente, tutte le nostre categorie sindacali sono impegnate a intensificare la loro presenza sul territorio delle Madonie. Ripartiamo dalla terra come elemento di sviluppo e di legalità, ma toccheremo tutti i campi: dal lavoro nero alla disoccupazione, ai servizi soci assistenziali». La Cgil, insieme ai sindaci dei comuni delle Madonie, intende inoltre favorire la costituzione di un Consorzio “Sviluppo e Legalità”, sulla scia della positiva esperienza sperimentata nella zona del Corleonese. «Il consorzio- spiega Calà - potrà così affidare in gestione i beni confiscati alla mafia alle cooperative sociali. Il principio è che tutti i comuni, sotto la supervisione della Prefettura, da ora in poi vogliono gestire e tutelare insieme terreni ed altri beni confiscati nella zona».
«Nella zona di Corleone, pur in mezzo a mille difficoltà, le cooperative sociali stanno svolgendo un ottimo lavoro e i loro prodotti sono commercializzati in tutt’Italia», ha spiegato il segretario della Camera del Lavoro di Corleone, Dino Paternostro, da qualche settimana nominato responsabile del Dipartimento “Sicurezza e Legalità” della Cgil di Palermo. «Sulla scia di quest’esperienza – ha aggiunto - faremo delle iniziative e lanceremo delle proposte per fare in modo che i beni confiscati alla mafia possano diventare produttivi e creare lavoro e sviluppo nella legalità, mettendo fine allo scandalo dei tanti, troppi beni, che ancora restano inutilizzati».

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