sabato, febbraio 17, 2024

MORTI SUL LAVORO, 1485 VITTIME NEL 2023, PIÙ DI 4 AL GIORNO


L’Osservatorio Nazionale morti sul lavoro di Bologna: dall’inizio dell’anno le vittime sono già 145. Non sono stati raggiunti obiettivi concreti per garantire maggiore sicurezza sul territorio italiano visto che la media delle vittime è del tutto simile a quella di quindici anni fa

La strage di Firenze ha riportato i riflettori sulla tragica contabilità delle morti bianche, una vera e propria guerra che miete vittime tutti i giorni e si svolge sui luoghi di lavoro, quelli registrati legalmente e quelli non riconosciuti o magari finiti fuori statistica perché figli “del nero” ma che in realtà incidono per quasi il 40% sul conteggio. L’Osservatorio Nazionale morti sul lavoro di Bologna, però, non dimentica nessuno e tiene il conteggio di tutte le vittime. Solo nel 2023 il dato complessivo parla di 1485 morti, più di 4 ogni giorno. E da inizio anno il contatore non ha di sicuro smesso di girare: il crollo del cantiere Esselunga di Firenze ha portato per ora il numero

dei lavoratori morti in Italia già a quota 145 che salgono a 181 considerando quelli scomparsi in itinere, solo conteggiando i lavoratori regolari e in meno di cinquanta giorni.

«Per noi chiunque muore mentre svolge un lavoro è considerato un morto sul lavoro Nel 2023 i lavoratori morti per infortuni sono stati 1466, 986 di questi sui luoghi di lavoro, gli altri sulle strade e in itinere, soprattutto in agricoltura e in edilizia», si legge su cadutisullavoro.blogspot.com, il sito dell'Osservatorio creato da Carlo Soricelli,metalmeccanico in pensione, nel 2008 per ricordare le sette vittime della ThyssenKrupp di Torino morte nel tragico incidente del 6 dicembre 2007.

Dal 1° gennaio 2008 al 31 dicembre 2023, solo in Italia, si contano 21.050 morti sul lavoro, circa la metà (10.474) a causa di infortuni su luogo di lavoro, tutti gli altri in strada o itinere per un conteggio a cui potrebbero essere sfuggiti molte altre vittime.

Senza che negli anni siano stati raggiunti obiettivi concreti per garantire maggiore sicurezza sul territorio italiano, la media delle vittime è del tutto simile a quella di quindici anni fa ed è anzi in crescita se si prende in esame il solo 2023 nonostante i dati al ribasso forniti dalle istituzioni.

Che, secondo l'Osservatorio, «continuano ad alterare la percezione del fenomeno con dati parziali e assurdi anche nel 2023 considerando gli “indici occupazionali”, quando il 30% dei morti non ha nessuna assicurazione o hanno un’assicurazione diversa dall'Inail, la quale diffonde solo i numeri riferiti solo ai propri morti. E nel 2023, una sola provincia è riuscita a chiudere l'anno senza registrare alcun morto sul lavoro: è quella di Livorno. Mentre le province che rilevano il peggior rapporto tra morti e numero di abitanti è quella di Rieti (10, uno ogni 15.742). I numeri assoluti invece riguardano la regione Lombardia come quella più colpita: 123 i morti sul luogo di lavoro, che salgono a 185 considerando quelli in itinere.

L’Inail evidenzia che in tutto il 2023 sono state 1.041 le denunce di incidenti mortali sul posto di lavoro arrivate all'Inail. Quasi tre morti al giorno anche se in calo rispetto all'anno scorso e agli anni precedenti fino al pre-Covid. Le denunce di infortunio presentate all'Inail tra gennaio e dicembre 2023 sono state oltre 585mila (-16,1% rispetto al 2022), di cui 1.041 mortali (-4,5%), invece risultano ancora in aumento le malattie professionali, quasi 73mila (+19,7%). Il calo degli infortuni è dovuto quasi esclusivamente al minor impatto dei casi Covid che avevano caratterizzato gli ultimi rilevamenti.

E tra gli incidenti mortali, diminuiscono quelli in itinere, ovvero quelli avvenuti nel tragitto casa-lavoro (scesi da 300 a 242), mentre aumentano quelli avvenuti in occasione di lavoro, saliti da 790 a 799 casi. Il calo ha riguardato solo l'Industria e servizi (da 936 a 884 decessi), mentre l'Agricoltura sale da 118 a 119 e il Conto Stato da 36 a 38.

Dall'analisi territoriale emergono cali nel Nord-Ovest (da 301 a 270 casi), nel Nord-Est (da 245 a 233) e al Centro (da 225 a 193) e incrementi al Sud (da 235 a 255) e nelle Isole (da 84 a 90). 

Famiglia Cristiana, 17/02/2024

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