domenica, settembre 30, 2012

Corleone, abbiamo incontrato la sorella di Placido Rizzotto...

L'incontro con la signora Pina, sorella di Placido Rizzotto
di DINO PATERNOSTRO
La settimana scorsa, abbiamo incontrato a Corleone la signora Pina, sorella di Placido Rizzotto. Per conto della redazione di “Rassegna Sindacale”, il settimanale della Cgil, le abbiamo consegnato il poster del fratello, realizzato da Mario Ritarossi, in occasione dei funerali di Stato del sindacalista corleonese, che la feroce mafia del feudo aveva assassinato la sera del 10 marzo 1948. Con noi c’erano Davide Paternostro, presidente della sezione Anpi di Corleone, Ottavio Terranova ed Angelo Ficarra, rispettivamente presidente e segretario dell’Anpi di Palermo. Un incontro commovente. La signora Pina era in casa con due suoi figli, Mario ed Ernesto. Ci ha ricevuti in salotto e ci ha parlato tanto del fratello.

«Placido era sergente maggiore e, dopo l’8 settembre del ’43, viveva presso una famiglia nel Friuli. “Signor Rizzotto, vada via che i tedeschi lo stanno cercando, vogliono ammazzarlo”, gli dissero. C’erano i rastrellamenti. E così mio fratello andò sulle montagne con i partigiani della brigata “Garibaldi”.  A Corleone è tornato nel ’45, a piedi, portando sulle spalle un compaesano, un certo Trumbaturi, che si era sotto una gamba. Mio fratello Placido era il presidente della confraternita della Madonna della Rocca. Era un uomo buono. Mio padre, dopo il rapimento, ha denunciato pubblicamente gli assassini, citandoli tutti con nome e cognome. Carlo Alberto Dalla Chiesa ci ha aiutato tantissimo. Dopo il sequestro, noi non sapevamo più niente di mio fratello. Mio padre andò a Catania a trovare il generale Luca e subito dopo è arrivato a Corleone il capitano Carlo Alberto Dalla Chiesa, che ha indagato sull’assassinio, fino a trovare i colpevoli. Mio fratello l’hanno buttato in una “ciacca” di Rocca Busambra, volevano che non lo trovassimo mai più. Io ci sono andata a Rocca Busambra, insieme ai miei genitori, fino la sopra. Ci ha portati Dalla Chiesa. Adesso finalmente, grazie all’impegno della nostra famiglia, della Cgil e della Polizia, il suo corpo è stato ritrovato. Ed è bello che abbiamo una tomba dove portare un fiore e versare una lacrima. Prima invece con mio padre, mia madre e le mie sorelle, stavamo a casa davanti al grande quadro di Placido a piangere. Adesso che è stato ritrovato il suo corpo e c’è la sua tomba al cimitero sentiamo che un po’ di giustizia è stata fatta…». Visibilmente commossa, la signora Pina ci ha mostrato la medaglia d’oro al valor civile, consegnatale dal Presidente della Repubblica lo scorso 24 maggio, durante i funerali di Stato. Le abbiamo donato il poster del fratello. Le è piaciuto tanto. «Grazie a voi, grazie a Rassegna, grazie per tutto quello che state facendo per la memoria di Placido…».
Dino Paternostro
Didascalia foto. Da sx: Dino Paternostro, segretario della camera del lavoro di Corleone; Ernesto, figlio di Pina Rizzotto; Angelo Ficarra, segretario Anpi Palermo; Pina Rizzotto; Ottavio Terranova, presidente Anpi Palermo; Mario, l’altro figlio di Pina.

Nessun commento: