domenica, settembre 02, 2012

Palermo ricorda Dalla Chiesa. Il figlio Nando: firma politica sul delitto

Carlo Alberto Dalla Chiesa
Il ministro Cancellieri sarà in città in mattinata. Per la prima volta, nel trentennale, alle cerimonie parteciperà anche la figlia del generale Rita che annuncia: tornerò a vivere a Palermo
 Il ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri, domani, in occasione del trentennale dell'assassinio del Prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa, della moglie Emanuela Setti Carraro e dell'agente della Polizia di Stato Domenico Russo, sarà a Palermo e, alle ore 10.00, sul luogo della strage, in Via Carini, deporrà una corona d'alloro in rappresentanza del Governo. Lo rende noto un comunicato del Viminale. Successivamente il ministro assisterà alla celebrazione della Santa Messa, presso la Chiesa di San Giacomo dei Militari, all'interno della Caserma "Carlo Alberto dalla Chiesa", sede del Comando Legione Carabinieri Sicilia. Nel pomeriggio il ministro Cancellieri sarà a Torino per commemorare il Prefetto Dalla Chiesa anche in terra piemontese. "Fu un gesto così palese, smaccato, squassante, "qualche giorno dopo l'assassinio di mio padre diedi un'intervista a Giorgio Bocca. Ricordo che feci dei nomi, dissi che era stato un delitto politico e di cercare i mandanti nella Dc, dopo trent'anni non ho cambiato idea". Così alla Stampa il figlio Nando.
L'ALBUM FOTOGRAFICO DELLA COMMEMORAZIONE DI CORLEONE
"Allora - aggiunge - non avevo alcuna esperienza politica, ma lo riconfermo in pieno. Fu una cosa così sfrontata che mi rimprovero di non avere nemmeno immaginato che potessero ucciderlo. Pensavo che se lo avessero fatto davvero, sarebbe stato come firmare il delitto. Non immaginavo ancora che in Italia in pochi avrebbero voluto vedere la firma". Intervistata dal Corriere della Sera l'altra figlia del generale, Rita Dalla Chiesa, che domani per la prima volta sarà sul luogo del massacro per le commemorazioni ufficiali. "Ci sono voluti trent'anni e mi sono decisa all'ultimo momento - dice -. Accompagnata da mia figlia Giulia che non aveva mai messo piede in questa città". Rita spiega che tornerà a vivere a Palermo: "quando smetterò di lavorare, questo sarà il mio posto. Io ci voglio vivere a Palermo. Bella com'è. Dico a me stessa che la speranza dei palermitani onesti non è finita".  "Il generale Dalla Chiesa denunciò pubblicamente il proprio isolamento e la mancanza di risorse per combattere quella che fu la più grande sfida della sua vita: la battaglia contro Cosa Nostra". Lo afferma, in una nota, il presidente della Commissione Antimafia Europea Sonia Alfano ."E' evidente che Dalla Chiesa cadde vittima di quell'isolamento che aveva denunciato e di collusioni istituzionali. I vertici di Cosa Nostra sono stati condannati all'ergastolo per quell'eccidio, ma i mandanti politici sono sempre rimasti anonimi e impuniti".
(La Repubblica, 02 settembre 2012)

Nessun commento: