venerdì, settembre 28, 2012

Regionali Sicilia. Giovanna Marano, una candidata per sbaglio...

Giovanna Marano
di ELENA DI DIO
Sinistre e Idv entro oggi dovranno presentare le firme per poter competere. Giovanna Marano, ex segretaria Fiom, sostituisce Fava, che correrà da vice dopo l'esclusione per difetto di documentazione
Il giorno dopo le polemiche sulla sua esclusione - anche se non formalizzata - dalla corsa per le presidenziali siciliane, Claudio Fava, portavoce nazionale di Sinistra ecologia e libertà, non cambia registro. Agita il golpe politico e continua ad attaccare il ministro degli interni, Anna Maria Cancellieri. Nella conferenza stampa in cui presenta la candidatura di Giovanna Marano, già segretaria regionale della Fiom Cgil, a presidente di una giunta in cui lui ricoprirebbe il ruolo di vice, Fava non usa toni dimessi. Anzi.
Parla di norma - quella che prevede la residenza in Sicilia per i candidati alla presidenza della regione - dal retaggio feudale di evidente incostituzionalità. E poi all'indirizzo del ministro-prefetto lancia dubbi che sono accuse: «E' irrituale che la Cancellieri abbia parlato, in maniera confusa e distorta, di vizi di forma quando ancora le procedure per la presentazione delle liste erano e sono in corso». 
Le dichiarazioni della titolare del Viminale risultavano equivoche a una prima lettura: ritardi nella presentazione delle liste, sembrava aver detto ai cronisti parlamentari a margine del question time. Invece Cancellieri parlava di iscrizione alle liste elettorali (ovvero il trasferimento di residenza in Sicilia per esercitare l'elettorato attivo e passivo) e dopo un pomeriggio ad alta tensione una nota del Viminale ha sostanzialmente confermato la posizione del ministero e il rigore con cui sarebbe stato verificato l'ottenimento da perte di Claudio Fava del cambio di residenza da Roma al comune di Isnello cinque giorni dopo la data prevista dalla legge e ribadita da una circolare del ministero degli interni lo scorso 31 agosto.
Piccolo paese delle Madonie palermitane, 1600 anime amministrate da un sindaco eletto con poco meno di 800 voti, di nome Giuseppe Mogavero di Sel, è qui che Claudio Fava - venuto a conoscenza dell'obbligo di risiedere in Sicilia per concorrere alla carica di presidente della Regione - ha deciso di trasferire la sua residenza. E a chi maligna sulla "singolarità" della scelta risponde: «Sono io a decidere dove risiedere. A Isnello sono andato spesso in vacanza ed è lì che ho deciso di trasferire la mia residenza in questo momento». Parole che Fava pronuncia nel mezzo di una conferenza stampa dopo una notte di consultazioni e incontri nel suo partito e con gli alleati dell'Italia dei valolri. A Fabio Giambrone, segretario regionale dell'Idv Sicilia, Fava si è rivolto con queste parole: «Fabio, il candidato sei tu», racconta lo stesso Giambrone. Che aggiunge: «Io ho tante cose da fare per l'Italia dei valori e dunque ho rifiutato».
D'altronde per molte ore il partito del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, è sembrato pronto a scaricare Fava se non fosse stata trovata in corner una soluzione che non prevedesse il "sacrificio" diretto di uno dei suoi. A meno che a chiedere la testimonianza di servizio non fosse Orlando in persona.
L'ipotesi Rita Borsellino, ovvero l'eurodeputata eletta nelle file del Pd, perdente alle primarie di marzo per la corsa alla candidatura a sindaco di Palermo, è tramontata per il secco no della sorella del giudice Paolo. Che pure aveva dichiarato il proprio sostegno a Claudio Fava dando indicazione ai suoi, nella direzione regionale del Pd, di abbandonare l'organismo dirigente e non votare il sostegno al candidato del partito in alleanza con l'Udc, Rosario Crocetta.
Dopo tanti no, Claudio Fava, nel comunicato con il quale ha annunciato la presentazione della candidatura di Giovanna Marano e al tavolo della conferenza stampa, ha voluto rivendicare di essere stato lui a indicare l'ex segretaria regionale della Fiom. Una mossa, quella della candidatura in extremis, che alla fine servirà a evitare l'esclusione delle liste a supporto di Fava (vice)presidente e a mantenere in pista sia i candidati dell'Italia dei valori che quelli della lista in cui sono confluiti Federazione della sinistra, Verdi e Sel.
Nella sala della conferenza stampa per l'Idv era presente solo il segretario regionale Fabio Giambrone, mentre dal padre padrone dell'Italia dei Valori a Palermo, il sindaco Leoluca Orlando, non si è levata nemmeno una parola a commento dell'accaduto. D'altronde fra Orlando e Fava gli attriti si trascinino dai tempi della Rete, da quando l'ormai vicepresidente designato dell'eventuale giunta Marano lasciò il partito "personale" del sindaco per l'eccessiva apertura ai moderati.
Entro oggi dovranno essere presentate le firme a sostegno di Marano: «Sarà una candidata straordinaria», commenta Nichi Vendola.
Il Manifesto, 28,09,2012

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