venerdì, agosto 25, 2023

A Pieve di Santo Stefano, il Piccolo Museo del Diario e l'importanza della memoria racchiusa tra quelle pagine




DI FRANCESCA RAGAZZI

Un museo piccolo piccolo ma ricco di grandi storie: se non lo visiti non ci credi. Il Piccolo Museo del Diario ci fa scoprire l’importanza della memoria racchiusa tra le pagine dei diari

È a Pieve Santo Stefano, una piccola cittadina nella Val Tiberina in provincia di Arezzo, vicino a Sansepolcro, che mi sono imbattuta in quello che forse è uno dei musei più belli in cui sia mai stata. Si tratta del Piccolo Museo del Diario. Qui, quarant'anni fa, il giornalista Saverio Tutino realizza un sogno: quello di fondare un luogo che raccogliesse le memorie della gente comune, degli italiani. Tutti infatti possono portare qui il loro diario a patto che sia scritto in prima persona, che quindi racconti di sé. I testi sono a disposizione di chiunque.

E così, in un paesino di appena tremila anime, negli anni sono arrivati testi da oltre 10mila persone che hanno deciso di portare qui un pezzo della loro vita. È letteratura involontaria, tanta gente che scrive benissimo e nemmeno se ne rende conto.

Come una contadina di un paese vicino, Clelia Marchi, che dopo essere venuta a conoscenza dell’esistenza del luogo, si è presentata con uno scatolone contenente un lenzuolo, il suo lenzuolo nuziale, su cui ha scritto tutta la sua vita. A cui ha dato un titolo Gnanca na busia ("Neanche una bugia"). L’ha distillato in righe numerate, pensando al lettore, affinché non perdesse il filo. Clelia ha creato un capolavoro, il romanzo-lenzuolo, e non aveva neanche la seconda elementare.

Gli archivi sono accuratamente digitalizzati e suddivisi in ordine cronologico: il partigiano con il fascista, la suora e la prostituta, il prete e il ladro, il ragazzino del Sud Italia con quello del boom economico degli anni '60… Tutte storie, una vicina all’altra, raccolte nello stesso posto dove si dice che la notte, nel paese dei diari, sembra quasi di sentire “il fruscio degli altri”. Natalia Ginzburg, grande amica del fondatore, diceva sempre che i diari non si leggono, si ascoltano, perché un diario è una persona che sta parlando. Oggi arrivano in media duecento testi all’anno e, sebbene siano molti meno rispetto al passato, ci sono tanti e tante giovani che continuano a portare le loro testimonianze, recentemente toccando per esempio il tema della pandemia. Luigi, il custode del Piccolo museo del Diario, è molto bravo a raccontarne la storia… che poi è tutta Storia del nostro paese. Ricordatevi di chiedere di lui quando arrivate e concedetevi del tempo. Vi renderete conto che non sarà mai abbastanza.

Un premio alla memoria

E se volete un'occasione particolare per conoscere il Piccolo Museo del Diario, dal 14 al 17 settembre prossimi si svolgerà il Premio Pieve Saverio Tutino 2023, intitolato Se Saverio fosse oggi e organizzato a cent'anni dalla nascita del fondatore dell’Archivio dei diari. In questa 39esima edizione sono in concorso l’epistolario di una giovane coppia nell’Italia del secolo scorso, quattro memorie autobiografiche, tre diari scritti quasi quotidianamente. Le otto opere - di Vincenzo Calzia, Vittoria Cerisola ed Edoardo Guelfi, Lino, Ada Maestrale, Ettore Piccinini, Maria Anna Rold, Paola Tellaroli, Solange Van Ingen - tutte insieme compongono un affresco esclusivo della Storia d’Italia: dal 1914 sul confine italo-austriaco, al 2022 in Italia, attraversando Europa, Centro America, Medio Oriente.

L’opera vincitrice sarà annunciata il 17 settembre nello spazio delle Memorie in piazza, appuntamento conclusivo condotto da Guido Barbieri e trasmesso da Rai Radio3 il 18 settembre. Nello stesso pomeriggio sarà inoltre consegnato il Premio Città del diario al giornalista Ezio Mauro per «l’attenzione sempre rivolta ai veri protagonisti dell’età contemporanea: gli uomini, le donne, le masse». Prima ancora tanti incontri, appuntamenti, convegni e spettacoli tutti dedicati al tema della memoria, con ospiti del calibro di Pier Vittorio Buffa, Annalisa Camilli, Monica D’Onofrio, Roberto Ferrari, Andrea Montanari, Mario Tedeschini Lalli, Alessandro Triulzi. Ci saranno poi importanti commemorazioni di altri due centenari illustri, quello della nascita di Don Lorenzo Milani e quello di Italo Calvino. Spazio poi all'esperienza ormai decennale del progetto DIMMI - Diari Multimediali Migranti, dedicato alle testimonianze autobiografiche di chi ha lasciato la propria terra. 

www.Vogue.it, 23 agosto 2023


https://www.vogue.it/article/piccolo-museo-del-diario-pieve-santo-stefano

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