domenica, maggio 23, 2010

Mafia, anniversario della strage di Capaci: la città scende in piazza. Il procuratore Grasso: "Vedo i palermitani"

di ALESSANDRA ZINITI
Il procuratore nazionale esprime la sua soddisfazione: "Non facciamo più un passo indietro perché quelle stesse mani di sangue che hanno ucciso Falcone e Borsellino oggi tessono trame di soldi e di potere"
C'è di nuovo Palermo sotto l'albero Falcone. "Finalmente", grida dal palco il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, pochi minuti prima che "il silenzio" in onore dei caduti della strage di Capaci concluda la grande festa di popolo in una via Notarbartolo dove, dopo tanti anni di indifferenza, i balconi dei palazzi erano di nuovo pieni di gente. "Finalmente qui sotto non vedo più solo i ragazzi arrivati con le navi della legalità - dice Grasso - riconosco i palermitani, riconosco i volti di quelli che diciotto anni fa appesero i lenzuoli alle loro finestre per dire che in quelle case la mafia non entrava. Adesso non facciamo più un passo indietro perché quelle stesse mani di sangue che hanno ucciso Falcone e Borsellino oggi tessono trame di soldi e di potere".
C'era tantissima gente come non se ne vedeva da anni sotto l'albero Falcone, ormai incapace a contenere le centinaia di messaggi, foto, disegni, biglietti lasciati da chiunque abbia voluto testimoniare il suo impegno nel nome dei due magistrati uccisi diciotto anni fa. E quest'anno, al tema della lotta alla mafia si è unito, sia nelle parole dei magistrati che si sono alternati al microfono, sia nei cartelli e negli slogan dei manifestanti anche quello della corruzione del ceto politico e della libertà di informazione con centinaia di ragazzi a sfilare con un bavaglio sulla bocca e cartelli in mano per dire no al disegno di legge sulle intercettazioni.
La Repubblica, 23.5.2010

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