sabato, maggio 08, 2010

Corleone. Campo di lavoro antimafia. I volontari a Telejato e a Cinisi alla "Casa Memoria" Felicia e Peppino Impastato

Oggi i nostri “braccianti” non lavorano, quindi tutto il giorno solo “culturale”. Stamattina siamo andati a fare un giro per Corleone, accompagnati da Giusi, una volontaria della cooperativa. Abbiamo visitato il museo civico Pippo Rizzo, che raccoglie reperti archeologici rinvenuti a Corleone. Qui Renatone, il nostro ospite dell’Antella, è quasi franato sul plastico della Montagna Vecchia, rischiando di farci rimanere tutti qui a lavare i piatti della cooperativa per almeno vent’anni, per ripagare i danni. Nel primo pomeriggio, Davide del servizio civile, ci ha portati a Partinico con il pulmino della cooperativa. Siamo andati a Telejato, dove abbiamo conosciuto Giuseppe “Pino” Maniaci, giornalista, conduttore, proprietario … praticamente Telejato. Quando siamo arrivati stava conducendo il telegiornale e alcuni di noi sono stati “costretti” a leggere le notizie. Dopo è nata una discussione politica che all’inizio ha creato un po’ di scontro con alcuni di noi, ma ci siamo confrontati e le distanze si sono assottigliate, e quando siamo usciti eravamo convinti che lui parte da ragionamenti più che giusti. Pino è una voce che denuncia quotidianamente le attività malavitose, la malapolitica della sua città e della Sicilia. Per questo è di continuo minacciato e sotto scorta. È stata comunque per tutti un’esperienza molto particolare, e al momento della partenza ci siamo sentiti umanamente molto vicini a lui. Dopo la breve ma intensa esperienza a Telejato, siamo ripartiti alla volta di Cinisi, dove ci siamo ricongiunti con i poliziotti versiliesi. Qui è in corso il Forum Sociale Antimafia in onore di Felicia e Peppino Impastato, in occasione dell’anniversario dell’assassinio di Peppino Impastato. Abbiamo incontrato Giovanni Impastato, suo fratello, che ci ha raccontato alcuni episodi legati alla vita e all’impegno di Peppino. Molto intenso è stato il momento in cui egli ha spiegato il perché della nascita della Casa Memoria, voluta dalla mamma Felicia la quale dopo l’assassinio del figlio non si è chiusa nel dolore, ma ha voluto lasciare la “porta aperta” a tutti coloro che volessero parlare e conoscere Peppino. Una “porta aperta” in netta contrapposizione con quella sempre chiusa della casa di Tano Badalamenti, mandante dell’assassinio di Peppino. Oggi abbiamo anche avuto la notizia che domenica prossima, probabilmente, verranno consegnate le chiavi della casa del mafioso alla Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato.
Una bellissima giornata vissuta dai
Volontari del CRC La Rampa, Tavarnelle Val di Pesa
Diario del 6 maggio 2010

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