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Sono passati trentadue anni da quando il giornalista di Radio Aut, che da Cinisi denunciava gli intrecci tra mafia e politica, fu ucciso sulle rotaie della ferrovia Trapani-Palermo. Non sono trascorsi invano. Il suo esempio alla denuncia e alla ribellione contro Cosa nostra trascina i giovani di oggi a dire no alla mafia. E conduce sempre più a sostenere la libertà di informare per la quale Peppino è stato ucciso . Quella di Peppino Impastato è una storia di coraggio e di riscatto consumata in una terra difficile ma straordinaria. Un ragazzo che negli anni Settanta aveva deciso di dichiarare guerra alla mafia denunciandone gli intrecci illeciti con la politica e i traffici di droga. Lo faceva attraverso Radio Aut, un'antenna libera che Peppino e i suoi amici avevano acceso nel piccolo paese di Cinisi, alle porte di Palermo. LEGGI TUTTO
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