martedì, ottobre 22, 2019

Palermo. Vie dei diritti, intitolate oggi tre strade di Falsomiele a Giuseppe Maniaci, Giovanni Castiglione e Girolamo Scaccia

L'inaugurazione di via Giuseppe Maniaci
Campo: “Tre costruttori di libertà. Assieme alle famiglie per strappare dall'oblio  le storie dei sindacalisti uccisi dalla mafia”.
Palermo 22 ottobre – Intitolate oggi dall'amministrazione comunale e dalla Cgil Palermo tre strade di Falsomiele ai dirigenti sindacali uccisi Giuseppe Maniaci, di Terrasini,  Giovanni Castiglione e Girolamo Scaccia, di Alia. La via dell'Allodola da oggi si chiama via Giuseppe Maniaci, in ricordo del segretario della Confederterra di Terrasini, ucciso il 22 ottobre 1947. E  via della Capinera e Largo dei Fagiani sono state intitolate rispettivamente a Girolamo Scaccia e Giovanni Castiglione, entrambi sindacalisti del movimento contadino, uccisi barbaramente durante una riunione della Camera del Lavoro ad Alia, il 22 settembre del 1946. GUARDA L'ALBUM FOTOGRAFICO
Alla cerimonia sono intervenuti il sindaco Leoluca Orlando, il segretario della Cgil Palermo Enzo Campo, il sindaco di Terrasini Giosuè Maniaci, il sindaco di Alia Felice Guglielmo. Tra i parenti erano presenti Salvatore Maniaci,74 anni,  che aveva solo 2 anni quando il padre, il sindacalista  Giuseppe Maniaci, venne ucciso, con la moglie Mina Di Lauro; Santina Pintaudi, vedova di Giuseppe Maniaci, il figlio del sindacalista che nacque qualche mese dopo l'assassinio del padre; Girolamo Scaccia, figlio di Salvatore, e nipote di Girolamo Scaccia ucciso nella strage alla Camera del Lavoro di Alia del 1947, che era presente assieme alla figlia Anna Scaccia e a Gaia Castiglione, 21 anni, pronipote di Giovanni Castiglione.
“Continuiamo il nostro viaggio della memoria per restituire dignità al ricordo di altri tre sindacalisti uccisi,  costruttori di libertà nel nostro Paese,  che lottarono  a mani nude per il lavoro, che a quei tempi era la terra   – ha dichiarato il segretario generale Cgil Palermo Enzo Campo – Questi nostri dirigenti sindacali erano tutti giovani, la più bella gioventù d'Italia, ed erano alla testa di un movimento che voleva cambiare le condizioni di vita delle persone per renderle dignitose. In Sicilia questa è stata la Resistenza, la lotta per la libertà e contro il feudo e il blocco sociale del tempo. Purtroppo anche questi delitti sono rimasti impuniti. In tutte e due le vicende ci sono stati depistaggi e  l'occultamento della verità.  Per questo noi sosteniamo che la più grande strage di Stato è stata quella dei nostri contadini, dirigenti sindacali, operai uccisi. In Sicilia furono 70, e in provincia di Palermo 39. Settanta persone trucidate e nessuno di loro ha avuto giustizia”.
     “Mio padre non era mai stato ricordato  in una commemorazione pubblica. Per noi è un orgoglio grandissimo partecipare  oggi  all'inaugurazione di una strada che porta il suo nome”, ha detto Salvatore Maniaci.    “Siamo grati perchè anche a Palermo ora c'è una via per i nostri cari venuti a mancare così presto”, ha detto Gaia Castiglione. E Girolamo Saccia: “Nel '46 la nostra famiglia si ritrovò abbandonata. Mio padre, il più grande dei figli maschi, aveva 17 anni e portò avanti la famiglia”. Alla cerimonia hanno preso parte anche  la docente dell'Istituto Superiore Majorana di Palermo Piera Verace assieme a  tre alunni della IV P, che seguono l'indirizzo agrario,   Vincenzo Amato, Giovanni Faranna e Matteo Arrostuto, impegnati in una ricerca sui sindacalisti uccisi dalla mafia e sulla riforma agraria.


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