giovedì, ottobre 17, 2019

Misilmeri, Operazione "Pablito". Otto indagati dai carabinieri per spaccio di hashish


Salvatore Baiamonte
MISILMERI (PA) : Cinque mesi di indagini, otto ordinanze di misure cautelari per spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti di tipo “hashish”. È il bilancio dell'operazione denominata “PABLITO”, con cui i Carabinieri sono riusciti a risalire la filiera dello spaccio che rifornivano le piazze di Misilmeri. Tre degli indagati sono già stati condotti presso la Casa Circondariale “Cavallacci” di Termini Imerese, si tratta del 47enne BAIAMONTE Salvatore, del 41enne ALGOZZINO Matteo e del 25enne PIZZO Giuseppe; il quarto, il 31enne PEREZ Pietro, si trova agli arresti domiciliari presso le propria abitazione, mentre per gli altri tre indagati notificata la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza, nonché dell’obbligo di presentarsi alla polizia giudiziaria; l’ottavo indagato infine, il diciottenne B.G. che però all’epoca dei fatti era ancora minorenne, si trova presso il carcere minorile “Malaspina” di Palermo.

L’attività investigativa, iniziata nel dicembre 2017 e terminata nell’aprile 2018 condotta dai Carabinieri della Compagnia di Misilmeri e coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Termini Imerese, attraverso pedinamenti e servizi di osservazione, ha consentito di documentare numerosissimi episodi di spaccio al dettaglio di hashish da parte degli indagati nei confronti di altrettanti ragazzi, molti dei quali pure minorenni. I pusher attivi sul centro abitato di Misilmeri facevano capo a BAIAMONTE Salvatore il quale, dopo essersi rifornito di ingenti quantitativi di hashish da alcuni “grossisti” palermitani tra i quali PIZZO Giuseppe e ALGOZZINO Matteo, nei quartieri dello “Sperone” e della “Guadagna”, provvedeva a confezionare lo stupefacente in singole dosi, che poi le consegnava ai suoi fidati pusher che ne curavano lo spaccio al dettaglio su due principali piazze di Misilmeri (Piazza Fontana Nuova e una sala giochi di Corso Vittorio Emanuele). L’attività di osservazione svolta dai Carabinieri, documentava oltre seicento  episodi di spaccio da parte dei predetti pusher nei confronti di loro clienti (alcuni anche minorenni).
Matteo Algozzino
Gli incontri tra cliente e spacciatore, erano generalmente preceduti da una breve telefonata con la quale veniva stabilito il luogo dell’appuntamento che veniva fissato quasi sempre presso una sala giochi o presso la piazza Fontana Nuova di Misilmeri. Gli indagati, per fare riferimento allo stupefacente per telefono, utilizzavano dei termini convenzionali come “croccantini”, “cose marroni”, “lenticchie”, “quelle cose”, “pigiamini”, ecc.
Durante le indagini i Carabinieri hanno tratto in arresto in flagranza di reato 3 persone, sequestrato circa 700 grammi di sostanza stupefacente del tipo hashish e segnalato alla Prefettura decine di clienti come assuntori di sostanze stupefacenti.
Destinatari di misure

1. Baiamonte Salvatore, nato a Misilmeri, classe 1972, ivi residente, condotto presso la casa   circondariale   “Cavallacci” di Termini Imerese;
2. B. G. G., nato a Palermo, classe 2001, residente a Misilmeri, condotto presso l’istituto di pena minorile “Malaspina” di Palermo;
3. Pizzo Giuseppe,   nato   a   Palermo,   classe   1994,   ivi   residente, condotto presso   la casa   circondariale   “Cavallacci”   di   Termini Imerese;
4. Algozzino Matteo            , nato a Palermo, classe 1978, ivi residente, condotto   presso la casa   circondariale “Cavallacci” di Termini Imerese;
5. Perez Pietro, nato a Palermo, classe 1988, residente a Misilmeri, sottoposto agli arresti domiciliari;
6. S. A., nato a Palermo classe 1998, residente a Misilmeri,             sottoposto all’obbligo di dimora nel comune di residenza e alla presentazione alla polizia giudiziaria;
7. C. A., nato a Palermo, classe 1988, residente a Misilmeri, sottoposto all’obbligo di dimora nel comune di residenza e presentazione alla polizia giudiziaria;
8. L. V. L., nato a Palermo, classe 1977, residente a Ficarazzi, sottoposto all’obbligo di dimora  nel  comune   di   residenza  e presentazione alla polizia giudiziaria.

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