martedì, settembre 04, 2018

Se Salvini dimentica il generale Dalla Chiesa…


Carlo Alberto Dalla Chiesa
Emanuele Lauria
Nel profluvio social di Matteo Salvini, nella sua produzione letteraria fatta di migliaia di tweet e post su Facebook, un intervento è mancato ieri. Una parola, un semplice ricordo pubblico di qualche riga per il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa e la moglie Emanuela Setti Carraro. Nel giorno del ventiseiesimo anniversario della loro uccisione per mano mafiosa, il ministro dell’Interno poteva - se non essere presente - versare almeno una goccia di memoria nel mare dei social network. Un dovere civile che diversi suoi predecessori al Viminale avevano esercitato, direttamente in via Carini. Ora, è vero che nel luogo dell’agguato ieri c’era il sottosegretario Stefano Candiani, suo braccio destro, ma è vero pure che il leader della Lega non lesina solitamente sforzi per dare solidarietà alle vittime di atti di criminalità di migranti, siano essi clandestini o meno. Una dichiarazione pubblica, in qualsiasi forma, sarebbe almeno servita ad allontanare il sospetto che il governo non considera d’un tratto la mafia un’emergenza di serie B.
La Repubblica Palermo, 4 settembre 2018


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