lunedì, giugno 11, 2018

Corleone, 200° anniversario della morte di suor Maria Cira Destro


FRANCESCO MARSALISI
Quest’anno ricorre il duecentesimo anniversario della morte della sorella Corleonese, suor Maria Cira Destro, una persona morta in odore di santità. Nella sua esistenza terrena, si distinse per umiltà, massima religiosità e ubbidienza, a 19 anni, nel 1801, entro nel monastero dell’annuziata (Batia nuova) di Corleone, il 10.10.del 1802, vesti l’abito monacale e dopo un anno di noviziato precisamente il 07.04.1804, prese i voti di professione dell’ordine francescano.

Delle sue virtù di taumaturgo e delle doti sopranaturali, vengono riportate nei tanti documenti cartace lasciataci da persone suoi coetanei, in archivio della nostra madre chiesa di san Martino vi sono diverse testimonianze, oggi oggetto di studi, ve ne sono anche nell’ archivio diocesano di Monreale.
La suora nella sua travagliata esistenza, e stata circondata da amici che le sono state vicini come il decano Benedetto Canzoneri, Il Vescovo vicario di Monreale Mons. Gravina, il can. Giovanni Sanicola vicario Foraneo di Bisacquino, di cui esiste una lettera testimonianza della buona condotta di detta sorella, scritta di proprio pugno, ecc..  
Vi sono stati anche molti personaggi che hanno visto del negativo e non mancarono a perseguitarla in diversi modi, fra i tanti vi fù l’influente vicario foraneo, can. Giuseppe Bentivegna, persona acuta, ambiziosa e molto affaccendato a tessere trame dentro il capitolo della collegiata, assieme all’abatessa Maria Angela Ansalone che reggeva le sorti del monastero in quel periodo
È in progetto una pubblicazione che al più presto verrà messo alle stampe, un lavoro frutto di una ricerca di documenti inediti che metteranno luce e certezze sulla personalità di questa nostra sorella, valorizzandola nel giusto modo di cui merita, visto che ancora oggi nei confini di questa personalità vi sono dei contorni dove bisogna fare una certa chiarezza, in quanto attorno ad essa vi sono state ricamate dal popolo fantasie e superstizioni che ne hanno fatto offuscare l’immagine.
Da un post su Facebook di Francesco Marsalisi


Nessun commento: