venerdì, settembre 09, 2016

Sicilia. Pronto il piano ospedaliero, addio a 150 reparti

GIUSI SPICA
DEFINITO LO SCHEMA DEL DECRETO : TAGLI E ACCORPAMENTI, PREVISTI QUATTRO BACINI. CEFALÙ VIENE DECLASSATA
Il decreto ancora non c’è, ma lo “scheletro” è già stato definito. Da una parte una nuova organizzazione degli ospedali, classificati in base a funzioni e servizi, dall’altro una raffica di accorpamenti di reparti doppione, almeno 150, che azzerano altrettante poltrone. Un piano che ieri l’assessore alla Salute Baldo Gucciardi ha illustrato a grandi linee ai sindacati e necessario per avere il via libera dal ministero alla Salute allo sblocco delle cinquemila assunzioni annunciate. A ciascun manager Gucciardi ha consegnato uno schema dei servizi che dovranno attivare o disattivare, chiedendo il massimo riserbo. Ma nel primo pomeriggio era già protesta. A partire da sindaci e sindacati del comprensorio delle Madonie: l’ospedale Giglio di Cefalù viene declassato a “ospedale di base” e perde cinque reparti: la nuova bozza di rete ospedaliera prevede l’azzeramento di Neurologia, Urologia, Oncologia e Emodinamica con Utic. 
Un taglio — attaccano i sindacati — che porterà alla cancellazione di 60 posti letto e al licenziamento di 150 dipendenti. I sindaci Rosario Lapunzina a Magda Culotta chiedono all’assessore di ripensarci. Al loro fianco si schiera il capogruppo del Pd all’Ars, Alice Anselmo, che annuncia di aver avviato un dialogo con il ministero. Le strutture sono classificate in ospedali di primo livello (15) e secondo livello (l’Arnas Civico a Palermo, il Cannizzaro a Catania e il Policlinico di Messina), ospedali di base (23), ospedali di zone disagiate (come Lipari, Bronte, Corleone, Petralia e altri tre presidi periferici) e ospedali di comunità (Scicli, Noto e Militello Val di Catania, dove resteranno solo i malati cronici). Il piano divide la Sicilia in 4 bacini da un milione e 600 mila abitanti: Messina, Caltanissetta-Enna-Agrigento, Catania- Ragusa-Siracusa, Palermo-Trapani. Gli ospedali che insistono in ogni bacino avranno compiti diversi nell’ambito dell’emergenza-urgenza (alcuni saranno riferimento per i politraumi, altri per l’infarto, altri ancora per l’ictus).
Negli ospedali di base come l’Ingrassia di Palermo, Partinico, Termini Imerese e Cefalù rimarranno solo 4 reparti (Medicina, Chirurgia, Ortopedia e Cardiologia). Sulle assunzioni fumata nera: saranno sbloccate solo quelle dei vecchi vincitori di concorso nelle discipline di emergenza- urgenza. La prossima settimana la bozza passerà all’Ars per il parere della sesta commissione. Poi andrà in giunta. «La nuova rete — dice Gucciardi — non nasce dall’esigenza di risparmiare o tagliare risorse finanziarie, ma da quella più importante di assicurare a tutti i cittadini, ovunque si trovino, una tempestiva ed efficace assistenza, specie nelle ipotesi di patologie acute gravi». I sindacati chiedono di premere sull’acceleratore: «Abbiamo perso tempo prezioso per applicare i criteri ministeriali — dice Angelo Collodoro, vicesegretario Cimo — Vedremo ora quanto ci metterà il governo regionale per concretizzare il sistema».

La Repubblica-Palermo, 9 settembre 2016

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