mercoledì, ottobre 16, 2013

Sicilia. Protestano i dipendenti delle aziende confiscate alla mafia. Stato di agitazione e il 5 novembre sciopero

L’assemblea dei Segretari Provinciali Fillea CGIL e dei Responsabili Sindacali delle Imprese della filiera delle costruzioni sequestrate e/o confiscate, tenutasi a Palermo il giorno 4 ottobre u.s. alla presenza del Segretario Nazionale Salvatore Lo Balbo, ha posto l’accento sulle questioni urgenti ed impellenti da affrontare relative al futuro produttivo delle imprese e dei lavoratori in esse impegnati, evidenziando la carenza di interventi per il rilancio produttivo delle imprese medesime, spesso improntati ad improvvisazione ed a scarsa propensione dei preposti alla gestione (Uffici Misure di Prevenzione, ANBSC e  Amministratori Giudiziari) nel predisporre Piani Industriali di rilancio da definire ai sensi dei CCNL con le organizzazioni sindacali.
Tutto ciò conferma un auto-isolamento da parte dei “gestori” delle imprese sequestrate o confiscate nei confronti delle forze economiche e sindacali, evidenziando una palese difficoltà ad aprire confronti con le OO.SS. per segnare percorsi virtuosi che intervengano sul lavoro e sulla produzione.  Queste difficoltà sono state rilevate ed evidenziate sia nell’ultima relazione della Commissione Antimafia Nazionale nel capitolo ivi dedicato, sia nell’ultima relazione al Parlamento predisposta dal Ministero della Giustizia, dove viene evidenziato che al marzo 2013 su un totale di 7.236 aziende solo 781 hanno avuto un decreto definitivo di confisca e, secondo nostro stime, solo circa il 20% di esse continua a svolgere un’attività produttiva.
Più volte abbiamo richiamato l’esigenza di far approdare queste tematiche presso il Ministero dello Sviluppo Economico per la definizione di nuovi canali di intervento cogenti e per individuare prospettive credibili per il futuro delle filiere produttive territoriali interessate dai sequestri o dalle confische e per dare ai lavoratori l’opportunità di contribuire a questo importante momento di riscatto dei territori interessati. Ci sembra, inoltre, opportuno evidenziare una tendenza allo spacchettamento ed all’impoverimento del “core business” delle Imprese con le relative conseguenze negative per il personale e per ogni possibile allocazione nel mercato delle aziende stesse.
Si evidenzia, pertanto, la necessità di URGENTI INTERVENTI in ordine ai seguenti punti:
1) messa a punto di PIANI INDUSTRIALI per singola impresa all’interno dei contesti territoriali interessati che programmino modalità di intervento a salvaguardia della produzione, del lavoro e dei lavoratori.
2) impedire lo SPACCHETTAMENTO delle imprese che, nel puntare a valorizzare l’eccellenza, tende ad eliminare le parti deboli e meno remunerative con conseguenze nefaste sugli assetti produttivi e sui lavoratori.
3) Attivare immediati confronti con il MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO allo scopo di definire percorsi virtuosi a garanzia di un’ulteriore fase di rilancio della filiera e delle imprese.
4) Confronto serrato con la FILLEA CGIL a tutela dei lavoratori.
Si evidenzia, infine, che le reiterate richieste di incontro all’ANBSeC al fine di dirimere i casi più complessi e cogenti sono rimaste inascoltate, lasciando sottintesa la difficoltà a trovare proposte credibili per i lavoratori e per le imprese, creando maggiore e legittima preoccupazione.
Per questi motivi viene indetto lo STATO DI AGITAZIONE DEI LAVORATORI delle Imprese Sequestrate e Confiscate ed indetto lo SCIOPERO GENERALE dei lavoratori delle Imprese Sequestrate e Confiscate per il prossimo 5 NOVEMBRE le cui modalità di svolgimento verranno comunicate con successiva nota.
Francesco Tarantino
segretario generale Fillea Cgil Sicilia

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