domenica, ottobre 27, 2013

Crocetta: "Guadagno più di Obama? Ecco i conti"

Rosario Crocetta
di Lillo Miceli
Crocetta: "Sono tranquillo sulla mozione di sfiducia, ho fatto il mio dovere. Uno studio mostrerà che la presenza delle donne scardina il voto mafioso"
PALERMO - Martedì affronterà la mozione di sfiducia "con animo sereno e con consapevolezza di avere fatto il mio dovere", il presidente della Regione, Rosario Crocetta, che in queste ore osserva attentamente le lacerazioni che stanno emergendo nei congressi provinciali del suo partito, il Pd: "Io mi sono mosso solo per costruire l'unità, come accaduto a Messina e Caltanissetta dove sono state trovate soluzioni unitarie. Nel congresso ci entro in punta di piedi, con grande sensibilità. Il fatto che un presidente della Regione non si schiera, credo, dovrebbe essere valutato positivamente". 

Presidente, sulla carta la mozione di sfiducia presentata da M5S e Gruppo Musumeci non ha i numeri per essere approvata, per questo motivo dice di essere tranquillo? 
"Sono tranquillo, anche se il risultato del voto non è mai scontato, perché ho la coscienza di avere fatto sempre il mio dovere, liberando la Regione da incrostazioni e malaffare, che come dimostra l'ultima inchiesta giudiziaria, avevamo ragione di denunciare". 
Ci ha fatto caso? La mozione di sfiducia nei suoi confronti sarà discussa ad un anno esatto dalla sua elezione. Invece, di spegnere la prima candelina... 
"Una sfiducia di compleanno, nella storia della Regione l'ultima mozione che ha avuto effetto risale al 1958, ma non penso di essere il peggiore presidente tra quelli che si sono succeduti da allora fino ad ora. Bisogna dare il tempo di attuare il programma ed io ho cominciato a farlo. Per esempio, abbiamo introdotto la doppia preferenza di genere che, secondo alcuni, sarebbe stato un metodo per facilitare il controllo del voto. Uno studio universitario, che sarà pubblicato nei prossimi giorni, invece, dimostra che la presenza femminile ha scardinato il voto mafioso. In tanti consigli comunali sono più le donne che gli uomini". 
Però, i problemi finanziari permangono. Ci saranno problemi per il bilancio 2014? 
"Le agenzie di rating hanno bloccato l'outlook negativo, dicono che la Regione ha iniziato a tagliare le spese e risanato il bilancio. Abbiamo effettuato tagli per 2,5 miliardi senza incidere sulla spesa sociale. Anche l'anno scorso qualcuno sosteneva che non ce l'avremmo fatta a pareggiare i conti. Per il 2014 mi pongo un obiettivo: tagliare 1 miliardo di euro alla corruzione". 
Al di là della mozione di sfiducia, le viene rinfacciato di avere annunciato e non attuato il taglio della sua indennità di parlamentare e di capo del governo. 
"Anche queste insinuazioni, secondo cui guadagnerei più di Obama, francamente non le accetto. Mi sono ridotto l'indennità di presidente della Regione a 2.500 euro netti. Per quella di parlamentare, ho evitato di fare salti in avanti visto che c'è una commissione dell'Ars che se ne sta occupando. In ogni caso, lo stipendio è di 6.500 euro. Complessivamente 9 mila euro che spendo interamente: ogni bimestre pago 3 mila euro di assicurazione sulla vita, che mi resterà sul groppone anche quando non sarò più presidente della Regione, 1.500 euro al mese li dò al mio partito, altri 1.500 per le tasse sullo stipendio dei miei collaboratori. Poi c'è la diaria che devo necessariamente spendere, essendo sempre in movimento. Inoltre, del milione di euro previsto per il cerimoniale ho utilizzato solo 47 mila euro; neanche un euro del milione destinato alle spese riservate del presidente della Regione. Naturalmente di questo ai grillini non importa nulla, non governano. Con la riduzione del 20% degli stipendi dei dirigenti, la presidenza della Regione spende 8,5 milioni in meno. Se costo più di Obama, certamente peso sulle casse regionali meno dei miei predecessori. Se non vogliono i portaborse li aboliscano. Ancora: mi accusano di avere incrementato la spesa per la comunicazione: banale errore di chi non sa legge i bilanci. Siamo passati da 183 milioni a 2 milioni per tutti gli assessorati. In pochi mesi abbiamo emanato 650 decreti sulla spesa dei fondi Ue, dato il via ad appalti per 850 milioni in infrastrutture. E' chiaro che per vederne gli effetti deve passare del tempo. Abbiamo firmato il Patto dei sindaci che allo stato attuale vale 3 miliardi euro, 45 mila posti di lavoro e l'1% del Pil. La Sicilia è la regione che ha presentato il progetto più ambizioso tra quelle europee. Ma anche qui gli effetti si vedranno fra un paio d'anni. Il Patto dei sindaci c'è dal 2008 e mai nessuno se n'era curato. Era necessario che arrivassi io". 
Con il Pd è tornato il sereno. Si riparlerà di rimpasto il prossimo anno. 
"Rimpasto è un termine che non appartiene al mio linguaggio. Sarebbe stato un crimine mettere in discussione il governo. Dei problemi dell'amministrazione parleremo con gli alleati dopo avere approvato gli importanti disegni di legge che ci attendono, a cominciare da bilancio e finanziaria. C'è la legge e si deve rispettare, ma mi chiedo: come fa l'Ars a sfiduciare un presidente eletto direttamente dal popolo? Bisognerebbe cambiare la norma e adeguarla a quella in vigore nei comuni dove la sfiducia al sindaco non si può presentare prima di due anni e mezzo di amministrazione. Francamente, trovo una caduta di stile il fatto che la mozione di sfiducia sia stata presentata dai miei due antagonisti in campagna elettorale, Cancelleri e Musumeci: vuol dire che non hanno accettato la sconfitta".

*Articolo pubblicato sull'edizione odierna (27.10.2013) del quotidiano La Sicilia

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