mercoledì, ottobre 16, 2013

"Mare Nostrum" per contenere i flussi migratori

Immigrazione, da oggi il Sud del Mediterraneo è "blindato"
Tre livelli per affrontare i flussi migratori: il primo è la cooperazione internazionale tendente a fare di tutto perché non partano le navi dei mercanti di morte; il secondo è il controllo della frontiera che è europea; il terzo è l'accoglienza e il dispiegarsi del dispositivo nazionale . L'operazione costerà un milione e mezzo di euro al mese. Si chiama "Mare nostrum'" l'operazione militare umanitaria che scatterà oggi nel sud del Mediterraneo. Lo ha annunciato il vice premier Angelino Alfano al termine del vertice di palazzo Chigi sull'immigrazione.

"Abbiamo tre livelli per affrontare i flussi migratori: il primo è la cooperazione internazionale tendente a fare di tutto perché non partano le navi dei mercanti di morte; il secondo è il controllo della frontiera che è europea; il terzo è l'accoglienza e il dispiegarsi del dispositivo nazionale - ha spiegato Alfano -. Da settimane e mesi diamo il meglio a livello nazionale, stiamo facendo un discorso molto duro e chiaro con l'Europa''. Ora massima attenzione al ''livello di protezione della frontiera".
Parlando dei costi della missione, Alfano ha spiegato: "Ci sono i bilanci dei ministeri che servono a coprire, non facciamo una nuova legge di copertura". "Il punto di fondo è che l'Italia rafforza la protezione della frontiera esterna e quando si calcolano i costi bisogna capire quali sono i costi che il Paese si troverebbe ad affrontare in assenza della missione - ha spiegato il vice premier -. C'è la deterrenza che si ha dal pattugliamento, più l'intervento delle Procure della Repubblica cha già in due circostanze hanno sequestrato le navi e arrestato l'equipaggio, la somma del pattugliamento e dell'azione della polizia giudiziaria e della magistratura avrà un effetto deterrente molto significativo per chi pensa impunemente di fare traffico di esseri umani".
Il ministro della Difesa Mario Mauro , parlando dei costi della missione, ha spiegato: "Attualmente i costi sono intorno a un milione e mezzo al mese, potenziando si spenderà di più".
"L'Italia non vuole scaricare barile ma si assume maggiormente le sue responsabilità", ha aggiunto a proposito della missione, definendola una "operazione militare umanitaria" che "prevede il rafforzamento del dispositivo di sorveglianza e soccorso in alto mare, già presente, che incrementiamo per incrementare il livello di sicurezza delle vite umane e il controllo dei flussi migratori".
Mauro ha elencato i mezzi impegnati nell'operazione parlando, tra l'altro, di una "unità anfibia 'landing platform dock' con elicotteri di lungo raggio, capacità ospedaliera e sanitaria di primo intervento, ricovero e bacino allagabile per gommoni di soccorso; quattro unità navali, due fregate e due pattugliatori; due elicotteri con infrarossi e radar; un velivolo per visione notturna; una unità navale di mototrasporto costiero; un velivolo di pattugliamento marittimo; l'uso di sistemi di pilotaggio remoto".
Il premier Enrico Letta, nella conferenza con il premier finlandese Jyrki Katainen, anticipando i temi poi discussi nel summit a Palazzo Chigi, ha dichiarato: "Ho chiesto al primo ministro finlandese, come ad altri colleghi europei, di aiutarci perché per noi questa è una grande priorità: il Mediterraneo è il nostro mare e non possiamo tollerare quello che è accaduto, che il Mediterraneo sia un mare di morte".
"Ho spiegato al premier finlandese il senso della missione umanitaria", ha aggiunto il primo ministro. "Abbiamo discusso di come rinforzare Frontex, che rappresenta uno degli strumenti più importanti e va rinforzato, ne discuteremo al Consiglio europeo del 24 e 25 ottobre".

15 Ottobre, 2013 

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