giovedì, settembre 19, 2013

Fincantieri. Calà (Cgil): "L'incontro di Roma segna un'inversione di tendenza sul modo di affrontare le grandi vertenze"

Maurizio Calà, segretario della Cgil di Palermo
Palermo 18 settembre 2013 - «La riunione di oggi a Roma sul Cantiere Navale segna un cambio innovativo di marcia rispetto al modo di affrontare le grandi vertenze: finalmente  i protagonisti istituzionali, imprenditoriali e sociali dello sviluppo del territorio si sono seduti insieme per a ragionare e per trovare soluzioni possibili. La necessità  di concertazione e  di progettazione comune delle scelte del territorio  si possono fare solo mettendo insieme attorno al tavolo tutti gli attori dello sviluppo». A dichiararlo è il segretario della Cgil di Palermo Maurizio Calà, che  valuta positivamente l’inversione di tendenza.
«Se tutti gli impegni presi saranno mantenuti sarebbe un fatto storico dopo che  negli ultimi anni dalle sedi istituzionali dei  ministeri o della Regione sono venuti fuori solo  annunci per dichiarare la morte presunta dell’apparato industriale siciliane e palermitano - aggiunge Calà -  Questa volta  l’impegno preso  di investire  insieme soldi pubblici e privati e di farlo sulla base di una  attività industriale che il Cantiere Navale di Palermo sa fare e fa bene da cento anni, come quella della cantieristica, ci fa sperare che non tutto è perduto  ma  che è possibile con progetti seri  mantenere l’industria in Sicilia e rilanciarla in modo che possa essere competitiva con nell’offshore anche in Italia e  nei mercati mondiali».

     A proposito dell’accordo di programma per l’offshore è importante adesso, secondo Calà,  che si rispettino i tempi. «I  tempi sono fondamentali: la competizione sui mercati impone tempi celeri che le logiche politiche non possono ignorare. E’ un fatto storico oggettivamente che in un  periodo di crisi  oggi siano state messe le basi per un modo nuovo di condurre le trattative. Ci auguriamo di poter utilizzare questo tipo di metodo anche in altri settori ad alta vocazione industriale  come nel settore ferroviario e dell’auto su cui il ruolo delle istituzioni  e delle partecipate potrebbe avere effetti sul rilancio».

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