sabato, marzo 19, 2011

Mafia. La Giornata della Memoria di Potenza. Napolitano: "Le vittime sono per noi orgoglio e monito"

L'esempio di chi ha sacrificato la sua vita contro la violenza delle mafie ''rappresenta per tutti noi un motivo di legittimo orgoglio e, allo stesso tempo, di monito, affinche' non venga mai meno quell'assunzione di responsabilita' indispensabile per affermare,ogni giorno, il rispetto dei diritti e dei doveri sanciti dalla Costituzione''. Lo ha scritto il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un messaggio inviato a don Luigi Ciotti, presidente di Libera, in occasione della 16/a Giornata delle memoria per le vittime delle mafie, che si svolgera' domani a Potenza. Il corteo - ha scritto Napolitano - ''rappresenta un momento di autentica riflessione sul coraggio di chi, per la difesa dei valori di legalita' e giustizia, ha sacrificato la propria vita''. ''Proprio in questi giorni - ha scritto Napolitano nel messaggio a don Ciotti - il nostro paese celebra il 150/o anniversario dell'Unita' nazionale:la Giornata promossa da Libera e Avviso Pubblico, rappresenta un momento di autentica riflessione sul coraggio di chi, per la difesa dei valori di legalita' e giustizia,ha sacrificato la propria vita. Di queste testimonianze d'impegno civile, di uomini e donne che hanno scelto di assumersi fino in fondo le proprie responsabilita' contro ogni forma di sopraffazione e di violenza, e' ricca la storia dell'Italia''. ''Il loro esempio - ha aggiunto il Capo dello Stato, rivolgendosi ai partecipanti a tutte le manifestazioni in programma da domani al 21 marzo - rappresenta per tutti noi un motivo di legittimo orgoglio e, allo stesso tempo, di monito, affinche' non venga mai meno quell'assunzione di responsabilita' indispensabile per affermare,ogni giorno, il rispetto dei diritti e dei doveri sanciti dalla Costituzione. E' un impegno che intendiamo ribadire nei confronti dei familiari delle vittime delle mafie, insieme al sentimento di profonda solidarieta' e al senso di riconoscenza del popolo italiano nei loro confronti''. (ANSA)

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