lunedì, dicembre 20, 2010

Ma Corleone di cos'è capitale?

Alcune considerazioni sull’articolo di “Repubblica” che raccontava il funerale del fratello di Bernardo Provenzano, sulla lettera amara, ironica e sarcastica di Walter Bonanno e sulla risposta di Salvo Palazzolo. Per qualche giorno sono stato incerto se fare o meno queste considerazioni. Adesso ho scelto di farle, consapevole del rischio di suscitare ulteriori polemiche, perché ritengo che la verità (o quella che riteniamo tale) sia rivoluzionaria e salva. In effetti, il funerale del fratello del boss non è stato il grande “funerale di popolo” raccontato. E i vigili urbani (da qualche anno) svolgono anche il servizio di ordine pubblico per i funerali. Ma non si può fare una polemica infinita su questo, “oscurando” che la mafia a Corleone gode ancora di un certo “rispetto” da parte di certa opinione pubblica. Anche perché, caro Walter, a furia di ironizzare e di sputare sarcasmo, rischiamo (involontariamente) di farci ringraziare proprio da quella gente che vorremmo combattere. Dobbiamo capire che non bastano Corleone Dialogos e Città Nuove per mettere in un angolo la mafia. Non bastiamo tu, io e (tanti?) altri per dire che la mafia ormai… E’ una fortuna che Corleone Dialogos, Città Nuove, tu, io e altri (sempre più altri) esistano, ma ancora non basta per dire che Corleone è una città liberata dalla mafia. L’onore mafioso, il rispetto per i mafiosi, l’ossequio per i mafiosi esistono ancora, sono duri a morire. Il condizionamento della politica, dell’economia e della società da parte della mafia esiste ancora. Anche a Corleone, non illudiamoci. Allora, utilizziamo le nostre energie per fare sinergia e per combattere insieme la mafia e i suoi (tanti, troppi) complici. Corleone sarà stata capitale della mafia, ma è stata anche capitale dell’antimafia, no? Nessuno potrà cancellare queste verità storiche. Per restare a testa alta, basta scegliere di appartenere all’altra Corleone, alla Corleone di “santi laici” come Verro e Rizzotto, e alla Corleone di “santi santi” come Leoluca e Bernardo. (d.p.)   

4 commenti:

Walter Bonanno - Corleone Dialogos ha detto...

Ringraziando per lo spazio che anche tu mi hai dato, tengo a dirti che:
Il mio articolo questa volta di ironico e sarcastico aveva poco. A queste due disposizioni d'animo si è sostituita la rabbia verso un giornalista, Salvo palazzolo, che ha raccontato ciò che NON c'era. L'immagine che ha dato di Corleone è errata e diffondendo stereotipi piuttosto che verità, pregiudizi in cambio di analisi, non ha fatto altro che rallentare l'impietoso processo che porterà inesorabilmente alla morte della Mafia "per cessata attività". Hai ragione, la partita non è vinta del tutto, chi lo nega? Ma è lui che, generalizzando, rischia di farsi ringraziare dalla gente che vorremmo combattere. Se ha visto complicità, ossequio, rispetto verso i mafiosi (quelli veri, non quelli per “trasmissione di titolo”) che faccia i nomi! Che denunci! Che insulti senza trincerarsi dietro l’attribuzione a tutta la mia comunità della vigliaccheria degli ultimi pavidi rimasti! I corleonesi onesti non aspettano altro…
Lo stesso fatto che abbia mozzato la mia lettera, eliminando ogni riferimento a Repubblica o ad un altro anti-corleonese (onorario) come Attilo Bolzoni, la dice lunga sulla sincerità di un articolo che, come sempre, doveva passare inosservato a Corleone e riempire di curioso giubilo il lettore del nord avido di storie alla "Scarface".
Per non parlare poi della risposta in coda alla mia lettera che non risponde proprio a nulla. Coinvolgere i figli dei capimafia nella rinascita corleonese?? Una considerazione che dimostra l’assoluta estraneità di Salvo Palazzolo rispetto al nostro contesto.
Corleone è capitale di gente formidabile; quando questa gente avrà capito che il contrario di Mafia non è Antimafia ma Onestà, Cultura, Senso Civico, ma anche Gioia e Orgoglio di essere nato qui e non altrove, allora il nostro paese sarà salvo da un’autoflagellazione immeritata.
In questi giorni ricevere l’appoggio e i complimenti di molti è stato bello anche se io ero preoccupato solo di ricevere l’appoggio e i complimenti dei miei coetanei. Io ho 25 anni e come loro non intendo più giustificarmi per gli errori di uomini che abbiamo già rinnegato mille volte. Forse Palazzolo non conosce il magnifico slogan inventato anni fa da uno dei giovani corleonesi più illustri del secolo, Nino Gennaro: “Non siamo tutti gregari di Liggio”. Che lo tenga a mente quando scriverà il prossimo pezzo sulla mia città.

p.s. Caro Dino, che Repubblica voglia risparmiare spazio e vergogne lo intendo, ma almeno tu, ti prego, pubblica la lettera nella sua interezza, così come fatto dalla redazione di diPalermo.it (che ringrazio, nella persona di Gery Palazzotto).

Walter Bonanno - Corleone Dialogos ha detto...

Ringraziando per lo spazio che anche tu mi hai dato, tengo a dirti che:
Il mio articolo questa volta di ironico e sarcastico aveva poco. A queste due disposizioni d'animo si è sostituita la rabbia verso un giornalista, Salvo palazzolo, che ha raccontato ciò che NON c'era. L'immagine che ha dato di Corleone è errata e diffondendo stereotipi piuttosto che verità, pregiudizi in cambio di analisi, non ha fatto altro che rallentare l'impietoso processo che porterà inesorabilmente alla morte della Mafia "per cessata attività". Hai ragione, la partita non è vinta del tutto, chi lo nega? Ma è lui che, generalizzando, rischia di farsi ringraziare dalla gente che vorremmo combattere. Se ha visto complicità, ossequio, rispetto verso i mafiosi (quelli veri, non quelli per “trasmissione di titolo”) che faccia i nomi! Che denunci! Che insulti senza trincerarsi dietro l’attribuzione a tutta la mia comunità della vigliaccheria degli ultimi pavidi rimasti! I corleonesi onesti non aspettano altro…
Lo stesso fatto che abbia mozzato la mia lettera, eliminando ogni riferimento a Repubblica o ad un altro anti-corleonese (onorario) come Attilo Bolzoni, la dice lunga sulla sincerità di un articolo che, come sempre, doveva passare inosservato a Corleone e riempire di curioso giubilo il lettore del nord avido di storie alla "Scarface".
Per non parlare poi della risposta in coda alla mia lettera che non risponde proprio a nulla. Coinvolgere i figli dei capimafia nella rinascita corleonese?? Una considerazione che dimostra l’assoluta estraneità di Salvo Palazzolo rispetto al nostro contesto.
Corleone è capitale di gente formidabile; quando questa gente avrà capito che il contrario di Mafia non è Antimafia ma Onestà, Cultura, Senso Civico, ma anche Gioia e Orgoglio di essere nato qui e non altrove, allora il nostro paese sarà salvo da un’autoflagellazione immeritata.
In questi giorni ricevere l’appoggio e i complimenti di molti è stato bello anche se io ero preoccupato solo di ricevere l’appoggio e i complimenti dei miei coetanei. Io ho 25 anni e come loro non intendo più giustificarmi per gli errori di uomini che abbiamo già rinnegato mille volte. Forse Palazzolo non conosce il magnifico slogan inventato anni fa da uno dei giovani corleonesi più illustri del secolo, Nino Gennaro: “Non siamo tutti gregari di Liggio”. Che lo tenga a mente quando scriverà il prossimo pezzo sulla mia città.

p.s. Caro Dino, che Repubblica voglia risparmiare spazio e vergogne lo intendo, ma almeno tu, ti prego, pubblica la lettera nella sua interezza, così come fatto dalla redazione di diPalermo.it (che ringrazio, nella persona di Gery Palazzotto).

Walter Bonanno - Corleone Dialogos ha detto...

Ringraziando per lo spazio che anche tu mi hai dato, tengo a dirti che:
Il mio articolo questa volta di ironico e sarcastico aveva poco. A queste due disposizioni d'animo si è sostituita la rabbia verso un giornalista, Salvo palazzolo, che ha raccontato ciò che NON c'era. L'immagine che ha dato di Corleone è errata e diffondendo stereotipi piuttosto che verità, pregiudizi in cambio di analisi, non ha fatto altro che rallentare l'impietoso processo che porterà inesorabilmente alla morte della Mafia "per cessata attività". Hai ragione, la partita non è vinta del tutto, chi lo nega? Ma è lui che, generalizzando, rischia di farsi ringraziare dalla gente che vorremmo combattere. Se ha visto complicità, ossequio, rispetto verso i mafiosi (quelli veri, non quelli per “trasmissione di titolo”) che faccia i nomi! Che denunci! Che insulti senza trincerarsi dietro l’attribuzione a tutta la mia comunità della vigliaccheria degli ultimi pavidi rimasti! I corleonesi onesti non aspettano altro…
Lo stesso fatto che abbia mozzato la mia lettera, eliminando ogni riferimento a Repubblica o ad un altro anti-corleonese (onorario) come Attilo Bolzoni, la dice lunga sulla sincerità di un articolo che, come sempre, doveva passare inosservato a Corleone e riempire di curioso giubilo il lettore del nord avido di storie alla "Scarface".
Per non parlare poi della risposta in coda alla mia lettera che non risponde proprio a nulla. Coinvolgere i figli dei capimafia nella rinascita corleonese?? Una considerazione che dimostra l’assoluta estraneità di Salvo Palazzolo rispetto al nostro contesto.
Corleone è capitale di gente formidabile; quando questa gente avrà capito che il contrario di Mafia non è Antimafia ma Onestà, Cultura, Senso Civico, ma anche Gioia e Orgoglio di essere nato qui e non altrove, allora il nostro paese sarà salvo da un’autoflagellazione immeritata.
In questi giorni ricevere l’appoggio e i complimenti di molti è stato bello anche se io ero preoccupato solo di ricevere l’appoggio e i complimenti dei miei coetanei. Io ho 25 anni e come loro non intendo più giustificarmi per gli errori di uomini che abbiamo già rinnegato mille volte. Forse Palazzolo non conosce il magnifico slogan inventato anni fa da uno dei giovani corleonesi più illustri del secolo, Nino Gennaro: “Non siamo tutti gregari di Liggio”. Che lo tenga a mente quando scriverà il prossimo pezzo sulla mia città.

p.s. Caro Dino, che Repubblica voglia risparmiare spazio e vergogne lo intendo, ma almeno tu, ti prego, pubblica la lettera nella sua interezza, così come fatto dalla redazione di diPalermo.it (che ringrazio, nella persona di Gery Palazzotto).

DINO PATERNOSTRO ha detto...

Caro Walter, non hai tutti i torti, ma non hai nemmeno tutte le ragioni. Tu hai 25 anni e ti interessa solo avere l'appoggio e i complimenti dei tuoi coetanei, perchè non intendi più giustificarti "per gli errori di uomini che abbiamo già rinnegato mille volte". Consentimi, il problema non è solo avere l'appoggio e i complimenti, ma di capire cosa c'è ancora dentro il "ventre molle" di Corleone, al di la di quello che scrivono i giornalisti. Tu ed altri (non tantissimi, credimi) avrete pure rinnegato mille volte padrini e padroni, ma tanti tuoi coetanei no. Dobbiamo operare per contendere alla mafia i giovani, ma è una battaglia dura, difficile, nella quale lo Stato non ci aiuta. La terribile precarizzazione del lavoro (ho due figli precari e la terza non ancora perchè piccola) è un "assist" alla criminalità. Come lo è il clientelismo, l'opacità della pubblica amministrazione. Ed anche la tanta, troppa retorica dell'antimafia, che ormai sembra condire bene tutte (ma proprio tutte) le pietanze! Manteniamoci freddi, luci, razionali. Guardiamo la realtà, valorizziamo i cambiamenti, ma non chiudiamo gli occhi davanti alle tante cose che non vanno, alla mafia ancora forte e condizionante. Corleone, purtroppo, non solo il manipolo di giovani che una scelta di campo l'ha fatta, ma una comunità complessa, con tanti chiaro-scuri. Guardiamo e gioiamo per i "chiari", ma non nascondiamo la testa sotto la sabbia per non vedere gli "scuri".
Comunque, caro Walter, grazie per la tua passione e il tuo amore per Corleone...
P.S. Non ho difficoltà a pubblicare la tua lettera per intera. Inviamela!