mercoledì, luglio 21, 2010

Lombardo ascoltato dall'Antimafia chiama in causa il senatore Firrarello

Il presidente della Regione Raffaele Lombardo è stato ascoltato per quattro ore dalla commissione parlamentare Antimafia in prefettura a Palermo. In primo piano l'inchiesta su mafia e politica di Catania ma anche altri argomenti come i rifiuti e la sanità. Lombardo è tornato ad accusare il senatore del Pdl Firrarello "Si è parlato della fuga di notizie precisando che io non ho ricevuto una virgola, non un avviso di garanzia, nessuna formale comunicazione su una vicenda che conosco attraverso la stampa - ha detto Lombardo - Chiaramente l'unica cosa rilevante su questa vicenda è la fuga di notizie, un fatto delittuoso per cui sono stato sentito come testimone a Catania e a Messina ieri. Naturalmente ho reso conto di mille domande che mi sono state fatte parlando di rifiuti, sanità, per la bellezza di quattro ore circa. Credo che sia stato un interessantissimo scambio di vedute". Alla domanda se avesse parlato anche di Carmelo Frisenna, un personaggio catanese coinvolto in inchieste, Lombardo ha detto "naturalmente perché l'intercettazione del 3 aprile 2008 è chiave, esattamente 10 giorni prima della mia elezione a presidente della Regione". Il presidente ha riferito di aver fatto i nomi dei politici collusi già citati nel suo intervento all'Ars il 13 aprile: "Ho spiegato il senso di quella citazione. Frisenna fa parte di una formazione politica con dei leader e nel parlare, nell'essere intercettato, interloquisce con l'onorevole Torrisi, che fa parte della commissione Antimafia e con il senatore Firrarello. E poi molto si è detto di Paternò a proposito dei termovalorizzatori e della compravendita dei terreni". Alla domanda se avesse rifatto i nomi di Firrarello e Torrisi davanti alla commissione, Lombardo ha detto: "Mi pare ovvio, sono scritti nella relazione. Frisenna non era sospettato ma il 3 aprile del 2008 ha riferito notizie o parole sentite nella segreteria del Pdl come 'tanto io muoio di morte naturale, che mi fanno arrestare per una sciocchezza, per il caso delle assunzioni'. E guarda caso nell'ottobre scorso leggo su 'Panoramà la notizia di un pacco, 4 chili e mezzo, inoltrato con firma improbabile, che conterrebbe documenti sul mio operato di presidente della Provincia circa assunzioni e quant'altro".
La Repubblica, 21.07.2010

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