lunedì, dicembre 24, 2012

Agenda Monti, scontro a distanza tra il professore e la Cgil. Susanna Camusso: "sbaglia tutto, è come la Thatcher"

Susanna Camusso
Il duello è iniziato. E sarà una delle sfide principali della prossima campagna elettorale: quella di Mario Monti, o meglio della sua agenda, da una parte, e la Cgil, o meglio le sue istanze fortemente rappresentate all’interno del Partito Democratico, dall’altra. Ad aprire il fuoco è stato il professore. Nella sua conferenza di domenica ha appiccicato alla Cgil l’etichetta di “ostacolo alle riforme”. Oggi, in una intervista al Corriere della Sera, è stata Susanna Camusso a rispondere all’attacco accusando Monti di essere come la “Thatcher, Regan” e persino “come il precedente esecutivo”, che sarebbe poi quello di Silvio Berlusconi.

Parole molto dure. Per il leader della Cgil l’agenda che Monti sta indicando “guarda fortemente a destra e noi non siamo d’accordo, tutto qua”. In realtà non è proprio tutto. Anche perché più che di fioretto, Susanna Camusso ha già cominciato a tirare di sciabola, dicendo che il professore “non riconosce il disagio sociale del Paese” e che “ci sono voluti undici mesi per accorgersi davvero di quanto era pesante il problema degli esodati”. Dunque “è importante che il fronte progressista sia in grado di governare da solo”.
Proprio quello che Monti, con la sua “salita” in campo, come l’ha ribattezzata lui, vuole provare ad impedire. L’idea del professore è quella di riuscire a difendere quelle che considera le due principali riforme del suo governo: pensioni e lavoro. Monti ha ben chiara la lezione di quello che accadde con il governo Prodi che fu costretto a riscrivere la riforma Maroni sulle pensioni introducendo gli scalini della contro-riforma di Cesare Damiano. L’ex ministro del lavoro, area Cgil, già durante questo ultimo scorcio di legislatura ha provato a picconare con una proposta di legge le norme della legge Fornero. Proposta bloccata solo dalla mancanza di risorse certificata dalla Ragioneria dello Stato.
Lo scontro tra l’ala sindacalista del Pd e Monti e la sua agenda, come detto, sarà probabilmente un crescendo della campagna elettorale. Strategicamente a Monti potrebbe convenire far emergere il prima possibile le contraddizioni della coalizione progressista. Come del resto ha fatto chiaramente capire il professore durante l’intervista alla trasmissione “In mezz’ora” di Lucia Annuziata, quando hacommentato positivamente l’adesione al suo programma del senatore Pd Pietro Ichino. Insomma, l’agenda Monti strizza fortemente l’occhio agli elettori progressisti che nelle primarie si erano schierati con Matteo Renzi. Proprio come Ichino. 
L'Huffingtonpost , 24 dic 2012

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