sabato, giugno 04, 2011

Mafia. La lunga marcia della Carovana internazionale antimafie si è conclusa a Corleone

Don Ciotti parla agli studenti del liceo di Corleone
di Chiara Giarrusso
(ANSA) - Una marcia durata oltre 18 mila chilometri, attraversando diverse citta' della penisola italiana ma anche dell'Europa, per dire ''no'' a Cosa Nostra e a tutte le forme di illegalita'. Si e' conclusa oggi a Corleone, paese simbolo del riscatto dal potere mafioso, il viaggio della Carovana internazionale antimafie partito il primo marzo da Roma. Due furgoni hanno percorso in lungo e in largo le principali strade della Penisola e di numerosi Paesi del vecchio continente. Giunta alla sua 18/a edizione, l'iniziativa promossa da Arci, Libera e Avviso pubblico, in 96 giorni, oltre all'Italia ha infatti toccato Corsica, Francia, Svizzera Albania, Bosnia, Bulgaria e Serbia. Sono state realizzate iniziative su oltre 30 beni confiscati alle cosche, dibattiti, convegni, testimonianze di familiari di vittime di mafia, incontri con la cittadinanza, cene della legalita' con prodotti delle terre confiscate ai boss, concerti, spettacoli, animazione nelle piazze e nelle scuole. Come quella di stamattina a Corleone, dove gli alunni della scuola elementare 'Finocchiaro Aprile' hanno presentato una raccolta di poesie dedicate a Placido Rizzotto, il sindacalista corleonese ucciso dalla mafia nel 1948, mentre i ragazzi dell'istituto superiore 'Don Colletto' hanno partecipato a un dibattito sul tema 'Il protagonismo dei giovani nelle battaglie per i diritti'.
Don Luigi Ciotti, instancabile animatore dell'iniziativa, ha sottolineato la necessita' di ''incoraggiare il cambiamento, attraverso l'educazione alla responsabilita', come presupposto indispensabile per educare alla legalita'', e ha ricordato che ''per forzare l'alba di un nuovo giorno, c'e' bisogno dell'impegno di tutti''. Il presidente di Libera ha spiegato anche i motivi che hanno determinato la scelta di Corleone per la tappa conclusiva della Carovana. ''Questo paese - ha osservato - molte volte e' stato associato al potere della mafia siciliana, essere qui e' segno di un riscatto possibile, perche' qui il cambiamento e' rappresentato. La citta' e' totalmente cambiata - ha aggiunto - Si avverte la speranza in un futuro, che non sia di paura. E questo e' il segno di un'Italia che c'e'''. Ma Don Ciotti ha lanciato anche un messaggio alle istituzioni e alle forze politiche: ''Le mafie non moriranno mai - ha sottolineato - se non cambia un certo modo di essere della politica e, soprattutto, se non si fanno attente e adeguate politiche sociali''. Passando quindi in rassegna le recenti stime di Bankitalia ha evidenziato come il peso del riciclaggio in Italia sia pari al 10 per cento del prodotto interno lordo, ''il doppio rispetto alla media europea'', e ha ribadito la centralita' di un intervento a livello europeo sui beni confiscati, perche' ''le mafie - ha concluso - sono un problema internazionale''. La manifestazione si e' conclusa con una gara podistica non competitiva lungo i luoghi simboli del riscatto della citta' dalla mafia e con un concerto in piazza. (ANSA-Legalità)

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