mercoledì, settembre 01, 2010

Filaga. Alla Summer School della LUP, interessante confronto sul Mezzogiorno e il federalismo

Un momento del dibattito alla Summer school di Filaga
Erano circa 50 gli allievi della Summer School di Filaga che ieri mattina hanno seguito con grande attenzione ed interesse le lezioni sul tema «Le istituzioni, la politica e l’economia del meridione italiano: dall’unificazione all’Italia federale», promosse dalla LUP, nell’ambito del IX Stage di Formazione socio-politica. A confrontarsi con le ragazze e i ragazzi, provenienti da diverse regioni meridionali, il prof. Manlio Corselli, docente di Filosofia della politica all'Università di Palermo, il prof. Antonino Corsaro, docente di Diritto pubblico comparato all’Università di Catania, il dott. Dino Paternostro, direttore di “Città Nuove”, e Vanessa Seffer, del Social network “Il valore delle piccole cose”. Corselli ha fatto un excursus storico dall’unità d’Italia al 1948, sottolineando i grandi problemi tutt’ora irrisolti, quali la questione meridionale e la questione settentrionale. Corsaro, invece, ha posto l’accento del suo discorso sulla riforma costituzionale e sugli effetti giuridici del federalismo. Paternostro, infine, ha posto l’attenzione sulla questione “criminalità organizzata”, che ha reso più complessa la questione meridionale. Ha rilevato che solo nel 1982 lo Stato italiano ha introdotto nel codice penale il reato di associazione mafiosa (l’art. 416 bis), nonostante la mafia esistesse almeno dai primi del 1800. «E’ stato importante – ha aggiunto Paternostro – avere introdotto nella legge La Torre anche la possibilità di sequestrare e confiscare i patrimoni acquisiti illecitamente. Questa legge, insieme alla legge sull’uso sociale dei beni confiscati, ha consentito la nascita di tante cooperative sociali, che adesso coltivano i terreni dove un tempo scorazzavano i boss mafiosi». «Queste cooperative – ha concluso Paternostro – pur in mezzo a mille difficoltà, stanno dimostrando che è possibile una trasformazione dell’agricoltura e un’economia basata sulla solidarietà cooperativistica». Vanessa Seffer ha raccontato l'esperienza del gruppo su Facebook "Il valore delle piccole cose", che in poche settimane ha circa 1.500 aderenti.
A conclusione della mattina, le provocazioni “forti” di Beppe De Santis, della Libera Università della Politica, secondo cui bisogna organizzare politicamente il Meridione per dargli una nuova rappresentanza politica, senza temere il federalismo, ma guardandolo anzi come una sfida positiva. Dopo De Santis, infine, gli stimoli interessanti del prof. Gianfranco Viesti, docente di Economia applicata all’Università di Bari, che ha sfatato alcuni luoghi comuni sul Mezzogiorno, sottolineando il fallimento delle classi dirigenti italiane e la vocazione all’ascarismo delle classi dirigenti meridionali, ed indicando nelle giovani generazioni la vera speranza per il futuro.
1 settembre 2010
GLI ECONOMISTI: "TRA NORD E SUD
UN DIVARIO DI 50 MILIARDI DI EURO"

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