sabato, maggio 16, 2009

Palermo, tornano le armi, uccisi boss e guardaspalle

Freddati in una traversa della superstrada tra il capoluogo e Agrigento. Le vittime dipendenti di una ditta che gestisce la raccolta rifiuti in 22 comuni
PALERMO - C'è la mafia dietro il duplice omicidio avvenuto stamane alle porte di Palermo. Due dipendenti di una società che si occupa di rifiuti sono stati uccisi e un terzo è rimasto ferito. Le vittime sono ritenute vicine alla cosca di Misilmeri. In una traversa sterrata vicino alla strada a scorrimento veloce Palermo-Agrigento, all'altezza di Misilmeri, sono stati rinvenuti i cadaveri di Gaspare Zucchetto, 42 anni, e Paolo Lo Gerfo, 48 anni: erano armati, ma non fatto in tempo a rispondere al fuoco. Ivan Sciacca, figlio di un brigadiere dei carabinieri, unico testimone oculare del delitto, è rimasto ferito e risulta estraneo alla vicenda. Tutti e tre dipendenti del Co.in.r.e.s., Consorzio Intercomunale Rifiuti Energia Servizi, che serve 22 Comuni della Provincia di Palermo. Secondo gli investigatori, i killer avrebbero sparato con armi di grosso calibro. Gaspare Zucchetto, è ritenuto vicino alle cosche. Nel 2005 venne arrestato con l'accusa di essere un favoreggiatore dei boss Benedetto Spera e Salvatore Sciarrabba. Lo Gerfo era considerato il suo guardaspalle.

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