martedì, maggio 05, 2009

Divisi dalla maglietta di "Don Corleone"

La senatrice Burani Procaccini lancia la proposta di vietare la vendita di gadget che richiamano a Cosa nostra: "Modelli pericolosi per i giovani". Contrario il fotografo Oliviero Toscani, che ha brevettato il marchio "Mafia": "Il problema dell'Italia è la tv e il Grande Fratello"
PALERMO - Magliette e accendini, tazze e bandane, con la faccia ammiccante di Don Vito Corleone, protagonista del romanzo di Mario Puzo "Il Padrino" e dell'omonimo film di Francis Ford Coppola, o con la scritta Cosa nostra, imperversano nella bancarelle non solo siciliane di souvenir. Periodicamente divampano le polemiche sull'opportunità di riprodurre sui gadget motti o immagini dell'immaginario mafioso. Oggi ritornano. LEGGI TUTTO

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