giovedì, maggio 07, 2009

Corleone. Il Diario delle donne di Unicoop Tirreno dai campi confiscati alla mafia

Oggi la giornata inizia un po’ a rilento. La pioggia di ieri non ci consente di andare alla vigna, per cui dobbiamo attendere che arrivi Franco con le buste per poter andare ad insacchettare le lenticchie. In cucina oggi è il turno di Anna ed Elisabetta, tutto il resto del gruppo sale sul furgone abilmente guidato da Lidia. Antony ci ha regalato della cioccolata, per cui oltre al classico sacchetto di arance e all’acqua ci portiamo via anche il dolce! Arrivate al laboratorio troviamo Mario e Salvatore i quali insieme a Franco ci dicono cosa dobbiamo fare. Giuliana, come sempre prende le redini e dispone. Dei bicchierini dosatori ed una bilancia e via si inizia! Un lavoro a catena che ci porta a confezionare 1600 sacchetti di lenticchie da 400 gr. ciascuno per un totale di 133 scatole in poco più di 3 ½ ore. Foto tra i fiori e si riparte pensando a cosa Anna ed Elisabetta ci avrebbero preparato. Giunte a casa un profumo di cucina ci ha portate di corsa a tavola. Una splendida pasta in bianco con i broccoli, delle verdure in padella ed un’ottima macedonia di fragole hanno sedato il nostro appetito. Il pomeriggio abbiamo appuntamento alla Camera del Lavoro di Corleone con Dino Paternostro, che ci ha raccontato la storia della CGIL di Corleone e in particolare di Placido Rizzotto. Abbiamo visto con lui un filmato da cui emergeva la volontà da parte delle nuove generazioni di affrontare e parlare della mafia attraverso la figura di Placido Rizzotto. Si è poi soffermato per approfondire l’impegno della Cooperativa Lavoro e non Solo e del significato del loro lavoro. Un impegno sociale che va ben oltre! Con lui approfondiamo che lavorare in terra di mafia significa anche affrontare nel quotidiano una realtà difficile. Ma la volontà che accomuna per questa settimana noi donne di UNICOOP TIRRENO, è la stessa che ogni giorno Calogero e gli altri soci hanno. Il riappropriarsi di una terra che negli anni passati i “signori della mafia” hanno tolto ai contadini è vissuto come una riconquista. Ed oggi vedere che un gruppo di 14 donne viene qui a toccare con mano, a sperimentare, seppur per una sola settimana, un campo di lavoro in terre di mafia viene vissuto con enorme sorpresa.Torniamo a casa per la cena. Stasera Lina, la moglie di Franco, ci fa un’altra graditissima sorpresa, le “pignulate”. Una pasta fritta e poi condita con miele, mandorle e granella di zucchero. Buonissime! Quale miglior conclusione della giornata?
FOTO. Alla Camera del lavoro di Corleone, dopo l'incontro

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