giovedì, aprile 23, 2009

LETTERA APERTA A DINO. Ovvero storia di Din …Don… Don…Din o …e Don…

Caro Din….o
Ho aspettato che si attenuasse la nuvola scura formata dal nero delle seppie in fuga per scrivere, scrivermi e scriverti queste modeste riflessioni, mentre l’acqua sta schiarendo e gli anonimi si calmano, sul “caso” dei tre ragazzi scout, di Padre Giuseppe Gentile, del giornalista, delle pie donne, dei bigotti e di una comunità…e di una città alla continua ricerca di riscatto dalla mafia e dagli ammiratori e fans dei boss”.
Conosco e stimo Giuseppe Gentile. Egli opera in un quartiere difficile, popolare, e con sacrificio è riuscito a far fare gruppo alla gente, conservando le tradizioni, aggregando i giovani nell’oratorio e nel gruppo degli scout variamente popolato da ragazzi che provengono da famiglie di diversa estrazione sociale. Frequentano la sua parrocchia gran parte dei giovani figli delle 200 famiglie di contrada Poggio. LEGGI TUTTO

4 commenti:

Leoluca Criscione ha detto...

Carissimo Cosmo,
come non condividere!!
Sfortunatamente (si fa per dire), secondo il sondaggio di Città Nuove, ben il 69% dei sono d'accordo con la 'cacciata de itre ragazzi'!!
Questo sta a testimoniare che si prediligge la parte del vangelo che recita : occhio per occhio....
Ciao Leoluca

Stefano ha detto...

caro Cosmo, leggo volentieri che ogni tanto qualcuno con logica e ragionevolezza butti acqua sul fuoco e non alimenti falò di odio, pregiudizi e rancore.
Sig. Criscione vedo che Lei è molto attento ai sondaggi.
La domanda posta, era fondata solamente su un azione "cacciata" non lasciando altri spiragli.
Molti, non riflettendo, pensando di rispondere a favore del parroco, hanno messo Si.
Giudichi meno e si informi di più, anche perchè se non vado errato Lei non abita a Corleone e magari ignora tutte quelle piccole realtà che operano e vivono sul territorio, tra quali quelle della Parrocchia della grazia.
Quando è a Corleone mi menga a trovare, sarò lieto di farle da cicerone in un quartiere spesso abbandonato e privo di strutture, ma ricco grazie anche al parroco di volontà di fare all'insegna della Cristianità e legalità.
Grazie Stefano Comajanni.

Anonimo ha detto...

Gentile direttore,
grazie perchè lei inconsapevolmente ci ha dato di esprimere tutto il nostro affetto a fra Giuseppe, il suo giornale ci ha dato la possibilità di dirgli:siamo con te e ti voglimo bene!
In una società come la nostra dove ognuno tenta di affermarsi e di avere la meglio,non sono facili le relazioni e i rapporti interpersonali;è difficile per tutti obbedire, meglio, osservare delle regole.A casa, a scuola, nei posti di lavoro, in parrocchia,quante volte non condividiamo le idee degli altri e assumiamo atteggiamenti autoritari, prepotenti,irremovibili...mi chiedo:siamo forse tutti mafiosi?
certo che no? Ma cerchiamo di discutere e trovare una soluzione.
Sta proprio in questo la matura civiltà di un essere umano:saper osservare leggi e regole nel rispetto degli altri anche di una gerarchia istituzionale necessaria per la convivenza. Si è parlato tanto di fra Giuseppe, ma poco è stato detto di come ha trovato la parrocchia quando è venuto a Corleone. C'è stato un periodo che non avevamo neanche il sacerdote per amministrare i sacramenti.
Quanto lavoro è stato fatto,quante mentalità assurde e retrograde ha dovuto smontare,quanti valori ha dovuto ripristinare,quante superstizioni ha eliminato per dare voce alla verità, per dare al quartiere una nuova identità,quante novità, quanta freschezza,quante voci , giochi e canti.Certamente non è stato facile! Ma la grandezza di quell'uomo sta proprio nel non arrendersi e di ritornare sui suoi passi per RICOMINCIARE una, due, mille volte...
Allora invito tutti a venire Domenica 26 Aprile alle ore 10,00 nella parrocchia Maria SS delle Grazie a manifestare con coraggio e determinazione il nostro grido di PACE sotto un'unica bandiera che è quella della solidarietà e della fratellanza.
Con profondo rispetto al mio sacerdote e a lei signor Paternosto
ML

Maurizio N. ha detto...

Chiedo scusa a Don Giuseppe Gentile per il mio intervento affrettato, prima di intervenire era necessario capire meglio la vicenda...
mi scuso e lo ringranzio per l'immenso lavoro pastorale che sta operando insieme alla sua comunità parrocchiale.
MAurizio Nicastro