sabato, settembre 13, 2014

Antonella Azoti: l'intervento per l'intitolazione di una villa di Palermo a Nicolò Azoti


L'intervento di Antonella Azoti
La partecipazione  così  numerosa, oggi,  di rappresentanti  Istituzionali,  Associazioni,  amici,  parenti, conoscenti,  è  per  me  una  grande  manifestazione  d'affetto, ma  è  innanzitutto  la testimonianza  della  condivisione  di  questo  momento,  che, voluto  dal  Comune  di  Palermo,   conferma a  Nicolò  Azoti, il diritto alla Memoria,  per decenni  negatagli  dall'ignoramento  e dal  silenzio  (come  è  avvenuto  per  la  quasi  totalità dei  sindacalisti  uccisi). Un  silenzio  conseguente  alla  mancanza  di  Giustizia  per  un  omicidio,  NO,  46  omicidi  che recavano firme con nomi e cognomi.
Tanti  sono   i  dirigenti  sindacali  della  CGIL  decapitata  dei suoi  uomini  più  tenaci,  impegnati  nell'attuazione dei Decreti "Gullo" che,  rovesciando  la  prospettiva  storica  immutata  ed  immutabile  nei  secoli,  davano  dignità e  libertà  ai  servi  della  gleba  assegnando  le  terre  a  chi le coltivava.

Erano  segretari  delle  C.d.L.,   dirigenti  della  Federterra,  uccisi  negli  anni  40  in quella  che  la Storia  considera  la   "Guerra  di  Liberazione" combattuta  in  Sicilia per  l'affrancamento  dalla  schiavitù  dall' arretratezza,  cui  il  sistema feudale la  inchiodava.
Una  strage,  frutto  di  accordi  nefandi  tra  mafia  e  politica  che,  indissolubilmente  legate  da  sostegni,  intrecci,  compromessi  e  calcolate   alleanze,  barattavano  servigi  con  coperture   e  impunità  totali.
E  noi,   tutti  noi,   che non  abbiamo  avuto  diritto  ad una  sola  sentenza  di  colpevolezza  emessa  dai  tribunali,  abbiamo fatto  nostra  la sentenza emessa dalla  Storia  che,  per  suo  conto  ha  indagato,  ricercato  provato  la  Verità.
  Lo  hanno  fatto  valenti  storici, studiosi come  Umberto  Santino,  Francesco  Renda,  Carlo  Marino,  Nicola  Tranfaglia,  Rosario Mangiameli,  Salvatore Lupo... per citare quelli che io conosco e ho letto.   Storici  del  territorio  come  Giuseppe  Oddo  e  Dino  Paternostro  il  quale,  in  collaborazione  con  P. L. Basile,  presenterà al Senato, proprio  nei  prossimi   giorni  una  ricerca   sui  sindacalisti  uccisi.
E  lo fa  Giuseppe  Casarrubea,  dedito   da  anni  alla ricerca di documenti, negli archivi di Roma, Budapest, Washington che, copiosi provano il coinvolgimento mafia - politica - SS. segreti italiani,  inglesi,  americani nella  strage di  Portella della Ginestra che, alla strage dei sindacalisti è  strettamente  legata.
Il  verdetto  emesso  dalla  Storia  è  unanime e  stabilisce  inequivocabilmente  da che  parte  sta  la  Giustizia , la  Ragione  e il Diritto  e  da  che  parte  il  torto;  da  che  parte  la  Verità  e   da  che  parte  la  menzogna,  da  che  parte  il  carnefice  e  da  che parte  la  Vittima  che,  nella  congerie  che  seguiva  agli  omicidi,  veniva spesso   alla  mafia omologata.
Una  Verità  che  deve  essere  conosciuta  e  riconosciuta,  accettata,  elaborata, condivisa  sicché  la  Storia  diventi  Memoria  collettiva, Coscienza  collettiva.
E'  questo  lo  Spirito,  il Valore   il  Sapore  che oggi  questa  iniziativa  assume  ed  esprime:  il risultato  di  un  impegno, ma anche coinvolgimento emotivo che va dalla proposta  alla  realizzazione,  passando  per  una procedura  che  le  norme  prevedono.  Tutte tappe seguite  dal  Dr. Michelangelo  Salamone  che    ringrazio di  cuore.
E  oggi,  13 settembre  2014  siamo  qui  in  tanti,  col  sindaco  della  nostra  città   che  mi  ha  dato  la  possibilità,  unica  nella  mia  vita,  di  vivere,   in   maniera  così  solenne un compleanno di  mio  padre.  . Compleanni, i suoi e i miei, che non ci è stato  dato  festeggiare  insieme.
Un grazie  particolare  al  Prof.  Mario Di Liberto che, nel suo ruolo di esperto  di  Toponomastica  cittadina,  ha dato  un  contributo  qualificato  ed   insostituibile  all'iniziativa.
Grazie  al  Centro  Pio  La  Torre  -  all'ANPI  -  a  Libera  -  all'Ist.  Gramsci - N. Cipolla - Dr. Lino Buscemi , a Rino Cascio e Amelia Crisantino, a Lucio Cavazzoni,  ai  familiari  delle  vittime  -  e  a  quelli  che  io  considero  i  miei compagni di viaggio e fratelli  di  sangue,  (quello versato dai nostri cari) sono  i familiari di  Epifanio  Li Puma,  di Placido Rizzotto,   sono Giuseppe  Casarrubea,  Nico  Miraglia,  qui presenti.   Grazie alla  delegazione  del  Comune  di Baucina,  ai  miei  parenti, agli amici, alle colleghe.
Un più  che ringraziamento ai compagni  della CGIL  e dello SPI, la  nostra  grande  famiglia  e  a  Enzo  Campo  neoSegr.  Prov.le  della  Camera  del Lavoro, subentrato a Maurizio Calà solo da pochi giorni che, con  slancio  emotivo  e  sostegno  concreto,  ha  partecipato  alla  realizzazione  di  questa  iniziativa .  Grazie a  Enza, Angela, a Gianni  La Greca, consigliere  prezioso  ed  esperto  collaboratore.
Un  pensiero  di  solidarietà  voglio  rivolgere  a  Don  Luigi  Ciotti,  che  da  un ventennio cerca  di  scuotere le nostre coscienze ricordandoci con forza, che Memoria è  Impegno,  è  Corresponsabilità,  è  Vivere, nella  pratica  quotidiana,  quei  Principi,  quei  Valori,  quelle  Idee  per   le  quali  Pio  La  Torre, Rocco Chinnici,  Gaetano Costa, Cesare Terranova, i Sindacalisti, Borsellino, Falcone  e tutti  gli  altri......  hanno  sacrificato  la  propria  vita.
Nessuno  ci  potrà  mai  restituire  i  nostri  cari,  ma  la  Memoria  così  intesa  e  vissuta,   di  certo  darebbe  senso  alla  nostra  vita  e  un  senso anche alla loro morte e, chissà,  magari una seconda vita fuori dal tempo!
Ma  Luigi  sostiene  anche  che  la  Memoria  ha  inizio  dal  doveroso  ricordo  di  nomi  e  cognomi.  E'  nato  per  questo  il  21  Marzo,  Giornata  Nazionale  della  Memoria,  nel  corso  della  quale,  come  grani  di  un  rosario,  900  nomi  vengono  scanditi,  senza  soluzione  di  continuità,  affinché  entrino  nelle  coscienze  di  tutti.
E  da  oggi,  chi  passerà  da qui,  imbattendosi  in  questo  cippo,  leggerà  un  nome  e  delle  date;  calcolerà  forse la giovane età  della  vittima e  magari  gli  dedicherà  un  pensiero  di  riconoscenza,  che  sarà  per  Nicolò  Azoti,  per  la  figlia  per  la  famiglia,  un abbraccio  consolatorio  di  gratitudine  e  di  solidarietà,  nello  spirito  della  Condivisione.  A  dimostrazione  che,  nel  recupero  e  nella  Cultura  della  Memoria,  anche  la  Toponomastica  assolve  un  compito  molto  importante. 
Antonella Azoti                        

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