Mauro Rostagno
Alberto Castiglione
Carla Rostagno, sorella di Mauro Rostagno, sociologo e giornalista antimafia ucciso dai killer di Cosa Nostra il 26 settembre del 1988 nelle campagne di Valderice, in provincia di Trapani. Carla e il silenzio corrosivo di questi 36 lunghi anni: un tempo che parla di dolore e di una giustizia incompleta, un tempo che parla di memoria e di ricordi affettuosi ai quali, però, nessuna cura può dare sollievo.
Mauro Rostagno, l’ex leader del movimento studentesco del ’68 che, passando per mille vite, approda alle telecamere della piccola emittente trapanese RTC da cui denuncia instancabilmente, e senza timori reverenziali, il malaffare politico mafioso a Trapani e provincia in quegli anni.
Carla si è da sempre battuta per la verità sulla uccisione di Mauro, una verità che non è mai arrivata in formula “piena” ma sempre, nonostante i tre gradi di giudizio, con la sensazione che qualcosa di decisivo manchi. Ma non è soltanto una sensazione chiaramente.
Carla non ama le commemorazioni e le celebrazioni: nell’ombra e con grande dignità ha portato avanti una lunga battaglia i cui effetti, evidentemente, cominciano a farsi sentire in una certa disillusione che traspare dalle sue parole.
Quanto sono lunghi questi 36 anni?
Sono stati anni lunghi e sofferti, con battaglie e delusioni, con attacchi ingiusti e dolorosi: un dolore che oggi è diventato più lento e corrosivo perchè il vuoto lasciato dalla mancanza di Mauro ha un peso che non puoi cancellare e che fai fatica ad accettare, puoi solo conviverci, in qualche modo, anche se il cuore comunque non lo accetta.
Cosa, da sorella, ti è mancato più di Mauro?
Mi manca tutto di Mauro: la sua presenza, la sua voce, la risata improvvisa, la sua dolcezza e quello sguardo pieno di affetto: Mi mancano anche i ricordi insieme e i suoi consigli, le analisi della vita e sulla mia vita che sono state “illuminanti”. Come si può rinunciare a tutto questo?Una amica psichiatra una volta mi disse che il mio legame con Mauro era come un legame gemellare, profondo, e che era per questo che non riuscivo a gestire il dolore che provavo.
Quanto è distante la verità sulla morte di tuo fratello?
La verità è sempre ingombrante e quindi condizionata da ragioni e interessi nascosti.Nel caso di Mauro, della sua uccisione, per molti lunghi anni è stata avvolta dalla nebbia dei depistaggi e delle inefficienze investigative dei primi anni. Successivamente, grazie alla intuizione del Capo della Squadra Mobile di allora a Trapani, il Dott. Linares, ma anche grazie alle nuove tecniche investigative legate al DNA, si ebbe una svolta decisiva che permise di istruire un processo che durò, in totale, quasi 10 anni. Le condanne che ne scaturirono ritengo siano soltanto una parte della verità, o una verità “a metà”, e i depistaggi e le coperture, appurate, ad alti livelli, sono la conferma del fatto che un tassello importante nella ricomposizione del puzzle manca.
Cosa pensi che direbbe oggi Mauro di ciò che accade nel mondo?
Immagino lo sconforto ed il disgusto di Mauro per quanto sta accadendo nel mondo, nel silenzio/assenso delle nazioni “civili e democratiche” ma soprattutto per la disinformazione strisciante fatta con spavalderia e/o superficialità nel migliore dei casi.
C’è una parola, o più parole, che associ all’esistenza di Mauro?
Una parola non basterebbe per trovare una sintesi alla vita di Mauro, lui era molte cose insieme e questa era la sua straordinaria bellezza, ciò che lo rendeva unico. Libertà di pensiero e di azione, ma soprattutto di espressione; coerenza con se stesso e con i principi in cui credeva; coraggio di battersi contro le ingiustizie e le prevaricazioni senza farsi intimorire da niente e nessuno; generosità verso i più deboli e gli oppressi, quelli che per gli altri non contano ma che per lui invece contavano e di cui rivendicava diritti come una vera a propria missione. E poi amore, per il bello e per la vita, non solo per se ma per tutti, questa era la sua aspirazione più grande.
Mauro è stato tutto questo, mille cose insieme, ognuna al proprio posto.
antimafiaduemila, 26 Settembre 2024
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