sabato, luglio 25, 2020

Corleone, il ritorno a casa della tela della Madonna del Lume "è un'operazione culturale e di legalità", hanno detto il questore Renato Cortese e l'arciv. Michele Pennisi

Un momento della conferenza stampa: parla il questore Renato Cortese

La sala delle riunioni del Commissariato di Corleone ha ospitato stamattina una conferenza stampa particolare. Il Questore Renato Cortese ha illustrato come la Polizia di Corleone è riuscita in un’operazione che sembrava impossibile: recuperare una preziosa tela del 1700, trafugata-rubata tra la fine degli anni ’60 e gli inizi dei ’70. “L’operazione dimostra – ha detto Cortese – che lo Stato c’è e fa sentire la sua presenza anche in questo delicato settore dei beni culturali”. Di operazione di legalità ha parlato subito dopo di lui. mons. Michele Pennisi, arcivescovo di Monreale, che ha aggiunto: “Il popolo di Corleone è legato alla Madonna del Lume, anche perché davanti a questa tela andava a pregare suor Maria Cira Destro, per cui abbiamo già aperto il processo di canonizzazione”. Soddisfatto anche il sindaco Nicolò Nicolosi, che annuncia un’operazione culturale a settembre: “Vogliamo lanciare l’appello ai corleonesi “Buoni” sparsi nel mondo perché ritornino anche per un tempo limitato a Corleone e vedere così i cambiamenti positivi in atto”.

Dopo la conferenza stampa la tela è stata riportata nell’Oratorio dei Bianchi del vecchio Ospedale, dove nel frattempo sono state allestite tutte le misure di sicurezza a protezione dell’opera d’arte.  
La premessa che fatto la Questura di Palermo in un suo comunicato valorizza e fa apprezzare ancora di più l’operazione di ritrovamento della tela della “Madonna del Lume” del maestro Carmelo Salpietra. ”Il periodo della scomparsa della tela della Madonna del Lume – scrive la Polizia - è coincidente con il furto della “Natività” del Caravaggio, opera trafugata a Palermo nel 1969 dalla mafia “corleonese”, evidentemente attratta dai facili guadagni della vendita delle opere d’arte da piazzare sul mercato nero”. Non è da escludere (anzi è altamente probabile) che alla “Madonna del Lume” sia toccata la stessa sorte della “Natività”: un furto su commissione oppure un furto per venderla al mercato nero delle opere d’arti. La tela era esposta presso l’Oratorio della Compagnia dei Bianchi nel vecchio Ospedale di via Firmaturi. Lo stesso ospedale che nel secondo dopoguerra, fino al 1958 era diretto dal capomafia Michele Navarra. Poi, dopo il terremoto del 1968, date le precarie condizioni del vecchio ospedale, questa ed altre opere furono spostate nei magazzini del nuovo ospedale. Un tragitto che è stato fatale, perché fu allora che avvenne il trafugamento/furto. Probabilmente, per anni la tela del maestro Salpietra ha arredato la casa di qualche ricco signore (a Corleone o a Palermo), che in questi mesi – per scongiurare il concreto timore di essere individuato dai poliziotti – ha preferito far ritrovare l’opera per non avere guai di natura giudiziaria. In via confidenziale, un informatore ha indicato “un luogo appartato nelle campagne corleonesi” dove la tela sarebbe stata fatta trovare, “ben avvolta ed in buone condizioni”. Come è avvenuto poi regolarmente, consentendo alla Polizia di concludere brillantemente l’operazione recupero. Resta la brillante operazione della Polizia di Corleone guidata dal dirigente dott. Filippo Li Volsi e, in particolare, del gruppo ristretto che ha condotto le indagini con a capo l’ispettore Nino Melita, ringraziato pubblicamente dal sindaco Nicolosi. Ma alla buona riuscita dell’operazione hanno contribuito anche la Compagnia dei Bianchi, il decano mons. Vincenzo Pizzola, e don Vincenzo Briganti.  


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