mercoledì, luglio 22, 2020

Anche il sindaco Nicolosi mette in campo una strategia per la difesa dell'Ospedale di Corleone

L'Ospedale di Corleone

Anche il sindaco di Corleone Nicolò Nicolosi sta mettendo in campo delle iniziative per sostenere le ragioni degli operatori sanitari dell’Ospedale, che chiedono il potenziamento dell’organico dell’Ostetricia e ginecologia e degli altri reparti, nonché la riattivazione di alcuni servizi che nel tempo sono stati sospesi. Per mercoledì 29 luglio, infatti, ha promosso una riunione con i sindaci del territorio, con le direzioni sanitarie dell’Ospedale e del Distretto e con le organizzazioni sindacali e professionali. Obiettivo, fare una ricognizione dei problemi sanitari sul tappeto ed individuare le strategie per affrontarli e risolverli. Il giorno dopo, invece, Nicolosi ha convocato il coordinamento della Conferenza dei sindaci della provincia di Palermo, di cui fanno parte un sindaco per ciascuno dei dieci distretti sanitari. All’ordine del giorno: la verifica dell’attuazione dell’Atto aziendale dell’ASP di Palermo, l’analisi delle problematiche sociali e sanitarie conseguenti all’emergenza coronavirus, valutazioni e proposte sui bisogni di salute dei dieci distretti dell’ASP di Palermo.

Nicolosi non ha voluto firmare la richiesta alla VI Commissione dell’Ars di incontrare (“audire”, in termini tecnici) i sindaci della zona del corleonese sui problemi dell’ospedale, insieme al direttore generale dell’ASP Daniela Faraoni. “Nella mia veste di presidente della Conferenza dei sindaci dell’intera provincia – ci ha detto – preferisco un’interlocuzione diretta”. Il rischio è che questa divisione (anche se soft) possa portare ad un indebolimento sia del sindaco di Corleone sia dei sindaci della zona nella battaglia per la difesa del Punto nascita e complessivamente dell’ospedale. Speriamo che ci possa essere una ricomposizione, anche perché l’organico del Punto nascita è un grosso problema da risolvere, ma non è il solo. Anche l’organico della Radiologia desta preoccupazioni. Con un solo radiologo il servizio non può essere garantito. Ed avere tecnici di radiologia in esubero malcela solamente vecchie/nuove pratiche clientelari che ci auguravamo ormai superate. Riattivare il servizio di endoscopia è indispensabile. Supportare adeguatamente il Servizio di salute mentale è fondamentale. Importantissimo, infine, è completare i lavori di completamento della terza ala dell’ospedale, sospesi ormai da vent’anni, per realizzare la tante volte sognata “cittadella della salute”. (dp)

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