venerdì, marzo 15, 2019

La carica degli studenti in piazza per il pianeta " Saremo almeno 300mila"

Oggi la protesta mondiale FridaysForFuture, nata dall’iniziativa di Greta Thunberg In Italia sono previsti 208 cortei: "Niente bandiere, questo è un ’ 68 ambientale"

CORRADO ZUNINO,
ROMA - È la Nuova Onda, dice chi va con la memoria a dieci anni fa: le contestazioni di massa contro la Gelmini. Chi ha visto le barricate del Novecento assicura, invece: «È un ‘68 ambientale».

Ci siamo. Questa mattina, a partire dalle 9, in 208 piazze italiane un popolo verde chiederà di salvare la Terra. Studenti, innanzitutto e in numero preponderante. Lo strike, il primo sciopero ambientale globale, è il loro, sorelle e fratelli di Greta, 16 anni, che da Stoccolma ha avuto le parole per far iniziare tutto: « Questa è la crisi più grave che l’umanità abbia mai subito » . Sulle spalle dei giovani cammineranno, però, pensionati della Cisl e tabaccai di Vicenza, climatologi dell’Università dell’Aquila e migranti di Torino. Grandi città e dimenticata provincia: ci sono presidie cortei a Spilinbergo sul Tagliamento e a San Severo di Foggia. Sanno, ragazzi e anziani, che l’evento avrà dirette dal mondo che scavalcheranno i fusi orari: 1.769 città di 122 Paesi partecipano, oggi, al "Fridaysforfuture".
Con le sue 208 piazze ( una per città, con poche eccezioni) l’Italia è la seconda nazione per presenze dopo la Francia e prima della Germania. Siamo un Paese che manifesta per tradizione, « ma un contagio così rapido non si vedeva da anni » , dice Sarah, attivista cinquantenne sotto tutte le bandiere ambientaliste che al primo " venerdì per il futuro", l’11 gennaio scorso, si ritrovò in piazza di Montecitorio con altre cinque persone intorno. Questa volta solo nella capitale 32 scuole hanno dato adesione ufficiale e altre porteranno ragazzi sui sampietrini: si attendono ventimila persone. La questura di Roma, che in un primo tempo aveva concesso solo un presidio al Colosseo, ha richiamato gli organizzatori per dire loro: «Sarete troppi, lasciamo sfilare la folla verso i Fori Imperiali ». Il corteo si chiamerà "passeggiata". A Napoli gli striker cullano il sogno di trentamila in sciopero, a Milano considerano un successo raggiungere quota diecimila. A Torino la sindaca Appendino saluterà i manifestanti dalla finestra del Comune. Cinquemila sono annunciati a Bologna, tremila a Genova con i centri sociali insieme ai pescatori di Camogli, diecimila in tutta la Sicilia.
Sono stime poggiate sul liquido di Facebook, dove si sono allestite le piattaforme comunicative città per città. La quantificazione preventiva è impossibile: la maggior parte degli organizzatori locali è sotto i 25 anni e fin qui al massimo ha messo su una partita di calcetto. « Avremo successo se porteremo trecentomila persone in piazza » , dicono quelli che da febbraio lavorano alla macchina anche se cullano speranze più larghe. «Niente bandiere, per favore». Greenpeace, per dire, non porterà le sue.
Il gruppo italiano di partenza si è già diviso, travolto dal successo: c’è una denuncia consegnata alla polizia postale nei confronti di un organizzatore di Bruxelles che avrebbe rubato le password agli altri amministratori mettendosi in proprio e progettando un’associazione "Fridaysforfuture" con tessere a pagamento. Ma la forza di questo nuovo movimento tracima i calcoli economici affidandosi all’autorganizzazione e alla promozione selfie. A Trento oggi si organizzeranno incontri sullo scioglimento dei ghiacci delle montagne intorno, a Belluno Confindustria locale appoggia la marcia, a Rimini prima di andare in manifestazione ripuliranno Parco Marecchia e una spiaggia libera. A Imperia i 50 alunni di Nostra Signora Misericordia faranno lezione in piazza Cuneo per risparmiare elettricità.
Il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti è tornato sul suo «andate a scuola». Ha detto: «È mio dovere garantire questo servizio pubblico » . Chi sarà in piazza, anche per lui, disegnerà un orologio umano: «Non abbiamo più tempo».
La Repubblica, 15 marzo 2019

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