giovedì, marzo 07, 2019

Il retroscena. Ciak sul delitto Mattarella. Corleone finanzia il film su Piersanti. M5S: “Un errore”

Un film sul delitto Mattarella, il contributo finanziario (contestato) da parte del Comune, l’opposizione dei 5Stelle. Ce n’è abbastanza perché riesploda un nuovo caso Corleone, cinque mesi dopo la clamorosa sconfessione da parte di Di Maio del candidato sindaco Maurizio Pascucci che, alla vigilia delle amministrative, aveva postato una propria foto con un nipote di Bernardo Provenzano.
Le vicende che, in qualche modo, concernono la mafia e la tormentata storia del paese che ha dato i natali a sanguinari boss si rivelano sempre scivolose per il Movimento 5Stelle. Stavolta capita che un regista siciliano, Aurelio Grimaldi, lavori a un film sul delitto Mattarella. Cast di rilievo: Donatella Finocchiaro (che interpreterà Irma Chiazzese, la vedova del presidente della Regione), Tony Sperandeo nella parte di Vito Ciancimino, David Coco che sarà Piersanti Mattarella, Alessio Vassallo il fratello Sergio, oggi presidente della Repubblica. Le riprese cominceranno lunedì e alcune scene si gireranno proprio a Corleone.

Succede pure che la produzione del film chieda un contributo al Comune di Corleone, retto dall’ex deputato dc Nicolò Nicolosi. Il sindaco rivede la prima richiesta (50mila euro) e decide di concederne 25mila, più alcuni servizi e forniture. La delibera di giunta, però, suscita subito polemiche. È un post di Antonio Moschitta, attivista M5S, a far scoccare la scintilla: «Ma quale vantaggio c’è per la nostra collettività?».
Di lì una serie di commenti, anche da parte di consiglieri comunali grillini, che temono che il film possa mettere in cattiva luce Corleone: «Ma che risalto può avere il paese, a livello nazionale e internazionale, visto il tema della pellicola?», chiede Gianluca Castro. «Leggendo la trama del film ed essendo coinvolti nomi noti corleonesi, purtroppo non credo che le riprese a Corleone saranno così innocue», dice un’altra consigliera, Giusy Dragna. E poi l’intervento di Pascucci, il candidato sindaco bocciato da Di Maio (ma i probiviri non si sono mai pronunciati sulla sua espulsione): «No alla mensa scolastica e sì alla produzione di un film: sono scelte su come usare i soldi...».
Insomma, i M5S (veri o apocrifi) bocciano l’idea di contribuire alla realizzazione di un film sull’omicidio Mattarella. Il sindaco Nicolò Nicolosi non la prende bene: «Io credo che questa sia una grande occasione di promozione per la città di Corleone: il film sarà proiettato al Festival di Venezia e il Comune, come sponsor, comparirà nei titoli. Al di là dei boss, le cui origini non si possono cancellare, il messaggio che ne verrà fuori sarà positivo: il pubblico vedrà e conoscerà ancora di più Corleone.
Diciamola tutta, l’atteggiamento di Pascucci e dei 5Stelle è purtroppo in linea con quella disgraziata apertura ai parenti dei boss fatta alla vigilia delle elezioni». E, secondo Nicolosi, «chi si oppone alla scelta di finanziare un film che racconta un protagonista prositivo della storia siciliana fa solo danno alla nostra cittadina».
Grimaldi ha fatto sapere di avere inviato la sceneggiatura del film alla famiglia Mattarella e alla presidenza della Repubblica. Ma il Quirinale, in una nota, precisa che «la sceneggiatura non è stata esaminata e approvata. Né il presidente della Repubblica né i figli di suo fratello Piersanti sono stati coinvolti nella progettazione e realizzazione di questo film». Un battage che non fa che alimentare la curiosità, alla vigilia del primo ciak.
- e. la.
La Repubblica Palermo, 7 marzo 2019

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