martedì, gennaio 06, 2015

Don Franco Montenegro cardinale di Palermo?



Don Franco Montenegro recentemente nominato cardinale
Sarà don Franco Montenegro, arcivescovo di Agrigento, il successore di Paolo Romeo? A rigor di logica dovrebbe andare così, perché la diocesi di Agrigento non ha una tradizione cardinalizia. È sede di arcivescovado, occupa un posto importante nella Chiesa siciliana, ma questo vuol dire poco se ci si confronta con le tradizioni del Vaticano. Otto sedi godono del diritto di porpora in Italia: Milano, Torino, Napoli, Palermo, Bologna, Firenze, Genova e Venezia.

Palermo è un “prorogatio” con il cardinale Romeo, Torino e Venezia non hanno un cardinale alla loro testa. È quindi possibile, in via puramente teorica, che Don Franco venga assegnato ad una delle sedi vacanti, ma sembra assai improbabile che non venga tenuta in considerazione la necessità di normalizzare Palermo.
Don Franco Montenegro, inoltre, ha ricevuto la porpora grazie alla sua abnegazione verso i migranti. Francesco ha avuto modo di seguire la sia opera pastorale anche direttamente, quando si è recato a Lampedusa all’indomani dell’ennesima tragedia in mare al largo dell’isola. Il Papa non vorrà privarsi di un uomo che ha accumulato, tra l’altro, una grande esperienza nell’accoglienza dei profughi, regalando alla Chiesa un ruolo di primo piano.
Piuttosto che affidarci una sede lontana dall’Isola, la frontiera dell’emigrazione mediterranea, Francesco potrebbe decidere di lasciarlo dove si trova, ad Agrigento per il momento, in attesa che maturino le condizioni per la successione a Palermo.
L’imprevedibilità di Francesco è nota, le sue priorità non sono in linea con le tradizioni del Vaticano. Il primo a sorprendersi della “porpora” è stato proprio Don Franco Montenegro, che non aveva avuto alcuna notizia delle intenzioni del Papa. La scelta è stata accolta con grande favore nella comunità agrigentina. Vedremo nei prossimi giorni quali umori prevarranno nella curia palermitana, che ha vissuto alcune inquietudini negli ultimi tempi.
Siciliainformazioni.com

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