sabato, marzo 24, 2012

Comuni di Salemi e Racalmuto sciolti per mafia. Elezioni amministrative rinviate Sgarbi: "Non ho nulla da rimproverarmi"

Salemi
(S.C.) Il Consiglio comunale di Salemi è stato sciolto per mafia. La decisione è stata adottata dal consiglio dei Ministri, su proposta del ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri. Con Salemi sono stati sciolti anche i Consigli comunali di altri sei Comuni, compreso Racalmuto (in provincia di Agrigento). “In riferimento ai due Consigli comunali – si legge in una nota di Palazzo Chigi – il Consiglio dei ministri ha ascoltato l’intervento dell’assessore alle Autonomie locali della Regione Siciliana, Caterina Chinnici, che ha portato a testimonianza sia la propria esperienza istituzionale, ribadendo l’impegno alla lotta alla criminalità organizzata, sia la propria esperienza umana, in quanto figlia di un magistrato ucciso dalla mafia”.
La delibera del Consiglio dei ministri arriva a oltre un mese e mezzo dalle dimissioni del sindaco di Salemi, Vittorio Sgarbi, che aveva lasciato la carica di primo cittadino a seguito degli sviluppi di un’inchiesta sulle infiltrazione mafiose all'interno del Comune trapanese. La decisione del critico d'arte era arrivata anche in reazione alla relazione inviata dagli ispettori mandati dall'allora titolare del Viminale, Roberto Maroni. La relazione degli ispettori del ministero culminava con la richiesta di scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose. Dopo le dimissioni di Sgarbi si era insediato al Comune il commissario straordinario, Guglielmo Serio.
A questo punto nei due Comuni si attende la nomina di una commissione straordinaria, composta da tre membri, nominati con decreto del presidente della Repubblica. La commissione, cui verrà affidata la gestione amministrativa, resterà in carica dai 12 ai 18 mesi, con possibilità di proroga fino a un massimo di 24. Nei casi di Salemi e Racalmuto, dunque, salteranno le elezioni comunali, che erano state indette per il 6 e 7 maggio.

"E' un'ottima idea - commenta ironico Sgarbi a Siciliainformazioni -, un atto di grande intelligenza. Hanno mandato a casa venti cretini (i componenti del Consiglio comunale, ndr) e condannato un paese a vivere in una continua leggenda mafiosa. che non esiste. E' una cosa comica. Nelle mie parole non c'è amarezza, non ho nulla da rimproverarmi riguardo alla mia esperienza di sindaco e attendo ancora di conoscere quali siano queste infiltrazioni mafiose nell'amministrazione comunale - aggiunge il critico d'arte -. In questo momento mi vengono in mente le parole di Agnese Borsellino, che paragonò la mia presenza a Salemi a quella di un missionario".
23 marzo 2012

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