sabato, novembre 19, 2011

“Va trovata un’intesa col Terzo Polo. Rita non la vuole? Sarebbe un problema”

Lumia, Lupo e Mattarella (Pd)
di Roberto Immesi “Va trovata anche a Palermo un’intesa col Terzo Polo”. “La Borsellino non la vuole? Non è la linea del Pd, si aprirebbe un problema serio”. “Medierò? Finché è possibile”. Sono ore convulse nel Pd siciliano e il segretario regionale, Giuseppe Lupo, detta la linea e prova a gettare acqua sul fuoco divampato in seguito alle dichiarazioni dell’area Lumia-Cracolici, che ha annunciato che non sosterrà alle comunali la Borsellino, candidata proprio da Lupo in accordo con Bersani. Il segretario si dice sicuro dell’unità del partito, esclude più liste e insiste sulle primarie mettendo all’indice chi vuole farle saltare. E alla domanda se si riferisca a Leoluca Orlando, risponde: “A buon intenditor, poche parole…”.

L’area che fa capo a Giuseppe Lumia e Antonello Cracolici, a mezzo stampa, ha detto a chiare lettere che non sosterrà Rita Borsellino alle comunali di Palermo se questo vorrà dire escludere il TerzoPolo. Lei era a conoscenza di questa presa di posizione o l’ha appresa dai giornali?
“Ieri ho avuto modo di sentire telefonicamente Cracolici che mi ha anticipato una presa di posizione, ma che non è in questi termini”.

Ovvero?
“C’è una richiesta di chiarimento, tutto qua”.

Non c’è una rottura all’interno del Pd?
“Non vedo rotture, c’è solo un’esigenza di chiarimento nel partito e questo coinvolge tutti noi, a livello regionale, ma soprattutto gli organismi provinciali che sono quelli competenti per decidere”.

Come ha reagito quando le hanno comunicato questa esigenza di chiarimento?
“Il Partito Democratico propone un’alleanza dei partiti del centrosinistra con i partiti moderati e autonomisti per tutti i comuni siciliani chiamati al voto. Condividiamo l’esigenza di un’alleanza con moderati e autonomisti là dove ve ne siano le condizioni, che vanno di volta in volta verificate”.

A Palermo ci sono queste condizioni?
“A Palermo va fatto ogni sforzo utile per trovare un’intesa”.

Ma Rita Borsellino ha già detto a chiare lettere di essere contraria a qualsiasi accordo con il Terzo Polo…
“Conto di incontrare la Borsellino quanto prima, l’ho sentita telefonicamente oggi e ci confronteremo. Non credo che Rita intenda escludere a priori un partito o più partiti”.

Ma se le dovesse confermare il suo no a un’alleanza allargata?
“Non sarebbe la linea del Pd e si aprirebbe un problema serio. Un no aprioristico non è la nostra linea a nessun livello, visto che in queste ore abbiamo contribuito con il Terzo Polo alla nascita del governo Monti. Alla Regione facciamo parte della maggioranza e anche a livello locale procedono gli incontri con tutti i partiti. Le alleanze non si fanno per forza, ma non si possono nemmeno escludere”.

Non teme che le primarie siano a rischio?
“Le primarie sono una ricchezza per una democrazia partecipata, sono una risorsa per ripartire con un progetto di ricostruzione della città dopo la devastazione berlusconiana degli ultimi dieci anni. E potrebbero servire anche a costruire una coalizione forte e autorevole del centrosinistra che possa aprirsi anche alle forze moderate e autonomiste, per ottenere una larga maggioranza in consiglio comunale necessaria per la ricostruzione della città”.

Ma l’eventuale intesa col Terzo Polo quando si concretizzerebbe? Alle primarie, al primo turno o al secondo?
“Io indico quella che è la strategia del Pd regionale, ovvero di un’alleanza larga e di una valorizzazione delle primarie ovunque ve ne siano le condizioni. Poi le scelte di merito, comune per comune, le compiono gli organismi locali del partito. C’è stato un congresso provinciale che ha condiviso questa linea, che non è di vertice, non è la linea di Bersani o Lupo, è condivisa da organismi democraticamente eletti. Saranno loro a verificare le condizioni per realizzare l’alleanza e a determinare quali saranno le modalità di realizzazione di questa intesa, partendo dalle primarie che per noi restano un passaggio democratico importante. Mi auguro che se ne convincano tutti, perché al momento mi pare che qualcuno remi in senso contrario proprio per farle saltare”.

Si riferisce a Leoluca Orlando?
“A buon intenditor, poche parole…”.

Teme per l’unità del partito?
“No, noi discutiamo alla luce del sole e animatamente ma troviamo sempre una sintesi, come dimostrano i fatti. I partiti vanno a pezzi quando il dibattito non è alla luce del sole, come successo nel Pdl”.

Si vocifera della possibilità di una seconda lista alle comunali di Palermo, facente capo all’area Lumia-Cracolici. Come successo a Begheria, del resto…
“Lo escludo, perché il partito è uno e non avrebbero senso più liste”.

Qualcuno la accusa di aver cambiato la linea del partito…
“Quello che ho detto mi pare confermi il contrario. Porto avanti la linea del 19 giugno, quella del partito ribadita in tante direzioni regionali”.

Le toccherà mediare fra le parti, allora…
“Io medierò finché si può…”.

Non teme che il caso Palermo possa mettere a repentaglio il governo regionale?
“Sono più ottimista, va rilanciata l’azione partendo dai temi che interessano alla gente: sviluppo e lavoro. Questo è il modo di contribuire ad alleanze larghe per le prossime amministrative”.
LiveSicilia.it, 19.11.2011

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