mercoledì, novembre 30, 2011

Il feudo Verbumcaudo dev'essere occasione di lavoro e sviluppo nella legalità per le popolazioni delle Madonie

DINO PATERNOSTRO
È sicuramente positiva la scelta dell'Agenzia Nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla mafia di assegnare il feudo Verbumcaudo alla Regione Siciliana, che si è assunta l’impegno di estinguerne l’ipoteca, affinché possa diventare strumento di sviluppo nella legalità. In attesa che tra i Comuni delle Madonie si costituisca il Consorzio “Sviluppo e Legalità” per la gestione di questo e di altri eventuali beni confiscati, è positivo che il Consorzio “Sviluppo e Legalità” della zona del Corleonese abbia accettato di gestire Verbumcaudo attraverso le tre cooperative sociali che insistono sul suo territorio, anche per scongiurare che resti ancora nella disponibilità dei vecchi fattori di Michele Greco.
Ma perché la gestione del feudo Verbumcaudo possa diventare una vera occasione di crescita e di riscatto per le Madonie è necessario l’impegno e il protagonismo delle popolazioni (in particolare dei giovani) di quel territorio. Per questo, è necessario che i comuni delle Madonie, che ancora non l’hanno fatto, superino incertezze e contraddizioni, deliberando la loro adesione al Consorzio “Sviluppo e Legalità” per poter prendere in carico la gestione del bene confiscato. Per questo, è necessario promuovere anche nei comuni delle Madonie la nascita, mediante bando pubblico, di una cooperativa sociale di giovani per la gestione di Verbumcaudo, che potrebbe essere intitolata ad Epifanio Li Puma, capolega contadino assassinato dalla feroce mafia del feudo nel 1948.
Dino Paternostro
responsabile dipartimento
Legalità della Cgil di Palermo

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