giovedì, novembre 17, 2011

Stabilizzazione precari, Rinaldi (PD) presenta tre emendamenti alla Finanziaria regionale

Franco Rinaldi
Il vice Capogruppo del Partito democratico all’Ars, Franco Rinaldi, ha presentato tre emendamenti alla Finanziaria regionale che modificano la legge n. 24 del 2010 concernente “Misure di stabilizzazione dei rapporti di lavoro a tempo determinato”. Il primo emendamento, presentato in commissione, il 28 ottobre scorso, consente agli enti locali di farsi carico totalmente della stabilizzazione del personale ex Lsu non in cinque, come prevede la normativa, ma in dieci anni. La modifica stabilisce, infatti, un “Piano decennale di rientro” (e non quinquennale) per gli enti che assumano i lavoratori destinatari del regime transitorio dei lavori socialmente utili e dei soggetti contrattualizzati a tempo determinato, così come prevedeva un disegno di legge presentato dallo stesso Rinaldi nel 2009 e poi modificato. Gli altri due emendamenti prevedono la stabilizzazione, alle stesse condizioni del personale ex Lsu, dei precari del Fondo nazionale per l’occupazione, non rinnovati dallo Stato e di cui la Regione si fa carico ogni anno, e dei cosiddetti lavoratori Asu, che prestano la loro opera all’interno delle cooperative che hanno stipulato convenzioni con enti locali. Per questi ultimi, non garantiti da adeguate forme contrattuali e contributive, la legge n. 17 del 2004 prevedeva già la possibilità di fuoriuscita dalle cooperative e l’impiego negli enti.
“L’approvazione di questi emendamenti – afferma Rinaldi – consentirebbe una stabilizzazione più equa dei precari siciliani e la garanzia di un futuro più sereno a migliaia di lavoratori. L’approvazione della modifica sul piano decennale di rientro, inoltre, darebbe agli enti locali una boccata d’ossigeno e ai dipendenti una maggiore certezza di uscire dal precariato. I cinque anni previsti dall’attuale normativa non sono, infatti, sufficienti per attuare quel ricambio, attraverso i pensionamenti, che consentirebbe agli enti la stabilizzazione dei precari senza sforare il patto di stabilità – conclude – garantito durante il piano rientro dal contributo regionale”.

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