domenica, gennaio 31, 2010

Anno giudiziario a Palermo, attacco alla riforma. Il processo breve «è una inedita amnistia»

"Una inedita amnistia". Così il presidente della Corte di Appello di Palermo, Vincenzo Oliveri, ha definito il disegno di legge sul processo breve nella relazione letta stamattina in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario. Prendendo in prestito una definizione del Csm, Oliveri ha definito il disegno di legge "una inedita amnistia processuale con riferimento a intere categorie di reato non prive di considerevole gravità". Il disegno di legge, ha aggiunto, "come sottolinea giustamente il Csm, è un crescendo che prevede una catastrofe sul sistema processuale e, in particolare, sui reati contro la pubblica amministrazione". Il presidente della Corte di Appello di Palermo ha aggiungo: "Siamo contrari a progetti che portino a una formale separazione delle carriere tra giudici e pm. Va detto con forza che nessuno dei mali che affliggono il funzionamento della giustizia in Italia dipende dall'attuale collocazione dell'ordine giudiziario, dei giudici e dei pubblici ministeri". I magistrati di Palermo, come annunciato dall'Anm, hanno lasciato l'aula, durante la cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario, quando ha preso la parola Luigi Birritteri, rappresentante del ministro della Giustizia Angelino Alfano. Alla loro testa il vice presidente nazionale dell'Anm Gioacchino Natoli e il presidente dell'Anm di Palermo Nino Di Matteo. Proprio Di Matteo, in riferimento al processo breve ha detto: "Siamo preoccupati per l'attacco al principio fondante di un processo e di una legge uguali per tutti". Mentre il procuratore Francesco Messineo ha assicurato di essere "accanto ai colleghi". E ha aggiunto: "Idealmente mi alzerò e uscirò dall'aula. Il mio ruolo e i doveri di rappresentanza mi impediscono gesti concreti, ma sono con loro".
(La Repubblica, 30 gennaio 2010)
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