domenica, gennaio 03, 2010

Bomba al tribunale di Reggio Calabria: nessun ferito

Sono stati due uomini con il volto coperto da caschi da motociclista a collocare l'ordigno al portone di ingresso della Procura generale di Reggio Calabria. Lo ha riferito il procuratore generale, Salvatore Di Landro. «Dalla telecamera di servizio - ha detto - è stato possibile notare che due individui, che indossavano i caschi e che sono giunti a bordo di un motorino, hanno depositato l'ordigno composto da una bombola di gas e da materiale esplodente. Siamo certi che si tratti di un grave attentato perpetrato dalla criminalità organizzata». La bomba costruita artigianalmente è stata posizionata intorno alle 4.50 della scorsa davanti al portone della Procura Generale di Reggio Calabria. Le immagini dell'attentato sono al vaglio degli inquirenti che stanno cercando di dare un volto e un nome ai due individui che hanno compiuto il grave gesto. L'attentato ha provocato solo danni al portone d'ingresso, senza provocare feriti. Circa venti minuti dopo, attorno alle 5:20, un altro ordignio, con le stesse modalità, è scoppiato davanti a una pescheria nel rione S. Caterina. Nei giorni scorsi, una ordigno simile, che non è esploso, è stato ritrovato davanti alla saracinesca di un bar i cui proprietari sono imparentati con il collaboratore di giustizia Emilio Di Giovane. Di Giovine è considerato dagli investigatori un boss della 'ndrangheta operante a Milano e trafficante di armi e droga. Tra l'altro, recentemente, il suo avvocato ha chiesto la sua audizione da parte della Commissione sulle ecomafie dopo che Di Giovine avrebbe riferito di essere a conoscenza di particolari sull'affondamento di navi cariche di rifiuti tossici e radioattivi nei mari italiani. Dopo lo svolgimento dei primi atti urgenti, il fascicolo dell'inchiesta sarà trasmesso alla Procura della Repubblica di Catanzaro. La Procura del capoluogo calabrese, infatti, è competente a giudicare per i fatti riguardanti i magistrati del distretto di Reggio Calabria.«Appresa la notizia del grave atto intimidatorio compiuto questa notte agli uffici della Procura Generale di Reggio Calabria, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha espresso ai Capi degli uffici requirenti della Città la sua solidarietà e la vicinanza del Paese a tutti i magistrati reggini. Il Capo dello Stato - rende noto un comunicato del Quirinale - ha manifestato il convinto apprezzamento e il forte incoraggiamento alla tenace azione, assieme alle forze dell'Ordine, di contrasto della criminalità, assicurando il pieno sostegno delle istituzioni».

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