martedì, gennaio 12, 2010

Sicilia, un lavoratore su tre è in nero

di Giorgio Petta
«E' una piaga, ma l'eccessivo costo della manodopera e degli oneri danneggia le aziende». Palermo. Tra l'incudine e il martello. Da un lato, la crisi economica; dall'altro, l'intermediazione parassitaria, come dimostra la protesta dei produttori agricoli che si sono incatenati al mercato ortofrutticolo di Vittoria. In mezzo la concorrenza sleale di chi utilizza e sfrutta il lavoro in nero, compreso quello degli immigrati regolari e clandestini. Non c'è speranza per chi in Sicilia vuole occuparsi di agricoltura nella trasparenza e nella legalità. Perché tutto diventa enormemente complesso mentre i margini di sopravvivenza aziendale si riducono – complici le esposizioni bancarie e previdenziali, i danni del maltempo in attesa di risarcimento, i ritardi delle erogazioni comunitarie – con una progressività inarrestabile. LEGGI TUTTO

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