domenica, dicembre 14, 2008

Palermo. Si ribellano al pizzo, un fermo

Due imprenditori palermitani hanno denunciato alla polizia il loro taglieggiatore, il pregiudicato Gioacchino Morisca. Il questore Marangoni: "Mi auguro che Palermo diventare sempre più laboratorio di sinergie vincenti tra società civile ed istituzioni"
PALERMO - Due imprenditori palermitani hanno deciso di non cedere alle richieste del racket e si sono rivolti alla polizia denunciando il loro taglieggiatore. L'ennesimo caso di ribellione alle estorsioni, che ha portato al fermo di un pregiudicato di 64 anni, Gioacchino Morisca, ritenuto dagli inquirenti vicino alle famiglie mafiose di Tommaso Natale e San Lorenzo. Gli agenti della sezione criminalità organizzata della Mobile, che hanno eseguito il provvedimento di fermo della Procura, hanno contestato a Morisca il reato di tentata estorsione continuata, aggravata dall'avere favorito Cosa nostra. Gli imprenditori erano stati minacciati e invitati a "mettersi a posto" con il pagamento del pizzo. Dalle parole, poi, l'estortore era passato ai fatti, bloccando con colla attak la serratura dell'azienda di una delle vittime. I due non si sono scoraggiati ed hanno fornito agli agenti la descrizione di Morisca, specificando che l'uomo portava un parrucchino, particolare poi risultato utile per l'individuazione. "Mi auguro che Palermo - ha commentato il questore Alessandro Marangoni - possa diventare sempre più laboratorio di sinergie vincenti tra società civile ed istituzioni sul fronte del contrasto alla mafia". "L'incessante azione delle forze dell'ordine e il perseverante lavoro nel territorio condotto da "Addiopizzo" e "Libero futuro", con il fattivo sostegno della Fai – dicono le due associazioni antiracket - hanno creato una rete di soggetti in grado di offrire le competenze, le tutele e lo schermo necessari affinchè un operatore economico possa denunciare in sicurezza. "Libero futuro", "Addiopizzo" e Fai (Federazione associazione antiracket italiana) rinnovano il loro impegno in difesa degli imprenditori palermitani: "Liberarsi dal racket è possibile, insieme".
14/12/2008

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