giovedì, dicembre 11, 2008

Accursio Miraglia, assassinato dalla mafia nel 1947: «Meglio morire in piedi, che vivere in ginocchio»

Hanno inizio oggi a Sciacca una serie di manifestazioni per ricordare Accursio Miraglia, segretario della Camera del lavoro, assassinato dalla mafia il 4 gennaio 1947, organizzate dalla fondazione omonima. All'iniziativa di oggi parteciperanno Dino Paternostro, segretario della Camera del lavoro di Corleone, Rosario Crocetta, sindaco di Gela, Pino Maniaci, direttore di Telejato, ed altri ospiti. Ecco le parole dell'ultimo comizio tenuto a Sciacca da Miraglia: «La forza dell’uomo civile è la legge, la forza del bruto e del mafioso è la violenza fisica e morale. Noi, malgrado quello che si sente dire di alcuni magistrati, abbiamo ancora fiducia nella sola legge degli uomini civili, che alla fine trionfa nello spirito dell’uomo che è capace di sentirne il “bene”. Temiamo, invece la violenza perché offende la nostra maniera di vedere e concepire le cose. Lungi dalla perfezione e dall’infallibilità, siamo però in buona fede, e non cerchiamo altro che la possibilità di ripresa della nostra gente e in altre parole di dare il nostro piccolo contributo all’emancipazione e alla dignità dell’uomo. È solo questo il filo conduttore che ci ispira e ci porta nel rischio. Non è colpa nostra se qualcuno non lo arriva a capire: non arrivi a capire, cioè, che ci sia, ogni tanto, qualcuno disposto anche a morire per gli altri, per la verità per la giustizia. Attento però a questo qualcuno che da sprovveduto e morto non diventi un simbolo molto ma molto più grande e pericoloso». Parole profetiche, che non dobbiamo dimenticare...

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