domenica, dicembre 09, 2007

Noi non siamo come loro... Corleone e la Sicilia sono la terra di Placido Rizzotto

di Gaetano Alessi
Un gesto della mano, una striscia di color nero, un rumore invadente che entra sibillino nelle orecchie, ed ecco cancellato, da una bomboletta spray, il nome di una città da un cartello stradale. Non un nome qualunque, ma il "nome" di quella che è ritenuta la città simbolo di "cosa nostra": Corleone. E' accaduto a Raffadali, una piccola cittadina della provincia di Agrigento. Un atto di bassissimo rilievo, una goliardata si potrebbe definire. Ma il momento in cui avviene lascia un'inquietudine latente. E' bastata la messa in onda di uno sceneggiato televisivo per scatenare immediatamente, in una parte dell'opinione pubblica, la voglia di cancellare dalla faccia della terra un'intera comunità. Come se Corleone (e con lei tutta la Sicilia) fosse la città e la terra di Riina, Provenzano, Bagarella. Loro e di nessun altro. LEGGI TUTTO

2 commenti:

alice ha detto...

Subordinare la pubblicazione dei commenti all'approvazione del proprietario del blog è un'OTTIMA SOLUZIONE PER CENSURARE LE OPINIONI DEI LETTORI.

COMPLIMENTI PER LA DEMOCRAZIA PRESENTE SU QUESTO SITO INTERNET ACCESSIBILE A TUTTI E GESTITO DA UN ESPONENTE POLITICO CHE DELLA "APPARENTE DEMOCRAZIA" NE FA' IL PROPRIO VANTO....

DINO PATERNOSTRO ha detto...

Avevamo scelto di dare ai lettori la massima libertà di “postare” i loro commenti, senza alcuna limitazione. Ma avevamo anche scritto: «Ciascun visitatore che lascia un commento è pregato di firmarsi». Purtroppo, tranne qualche eccezione, quasi tutti i visitatori hanno scelto di commentare in forma “anonima”. E alcuni hanno approfittato dell’anonimato per offendere, ironizzare, insinuare. Per questo, da ieri abbiamo deciso di subordinare la pubblicazione dei commenti ad un filtro redazionale. Da subito, assumiamo l’impegno con i lettori di autorizzare la pubblicazione di tutti i commenti, alle sole condizioni che siano “firmati” e che non violino le leggi sull’informazione.
Per quanto riguarda le considerazioni di Alice, ribadiamo che la democrazia comporta anche il rispetto delle regole e l’assunzione di responsabilità.
LA REDAZIONE